A desìo
Avrebbe voluto scrivere d’ocra, non di calura e indaco.
Se ne stava con quella sua penna d’angelo, nera come l’ala non recisa della Stella del mattino di cui aveva ampiamente scritto.
Nel fazzoletto, il cielo. Quel cielo d’una giornata d’arsura lo portava a cercar di comprendere il valore di una piuma… per quanto contino sulla fronte degli angeli le gocce di sudore.
Nella pagina di carta invecchiata sudava Samaèl, e sudava il poeta squinternato e orfano di una nuova ispirazione.
All’incrocio col semaforo si distraeva guardando un colletto bianco che teneva la giacca nonostante il caldo per nascondere gli aloni della sua Oxford, e una donna con un pantalone nero da smoking e una camicia di seta bianca. Era elegante.
Intanto nel dvd scorreva la pellicola del 1995 Prima dell’alba “Io credo di potermi innamorare veramente quando so tutto di una persona… come si farà la riga ai capelli, quale camicia metterà quel giorno, conoscere esattamente quale storia racconterà in quella data situazione. Allora saprò di essere veramente innamorata”.
La cera avvolse la fiamma, congedando la notte.
Il tempo era bello, faceva caldo; il sudore colava fra i capelli, tutti tenevano i fazzoletti in mano per asciugare le fronti.
Opera scritta il 07/08/2023 - 12:56Voto: | su 2 votanti |

Zio Frank Storie del gufo
08/08/2023 - 11:50

Anna Cenni
07/08/2023 - 15:12

Maria Luisa Bandiera
07/08/2023 - 14:38




