Il poeta... così Mozart
I vostri commenti mi hanno ispirato...
"Un grande uccello" smise "di nuotare in mezzo alle foglie. Il piumaggio immacolato, il becco nero come il carbone e il collo allungato gli conferivano una grazia maestosa". La morte del cigno (C. Fracci)
"Un grande uccello" smise "di nuotare in mezzo alle foglie. Il piumaggio immacolato, il becco nero come il carbone e il collo allungato gli conferivano una grazia maestosa". La morte del cigno (C. Fracci)
Restano segni neri
come cigni sulla carta
nella morte sul lago
di Cajkovskij, dentro
un requiem musica tra le note.
Suono lungo e triste, e spago
tra le dita, ritmo.
Semplicemente vita.
Fili d'angelo sull'onda
d'alti suoni, per chi sa riconoscerli.
Anche l'orecchio assoluto
teme il fruscio d'una tromba.
Così <il cigno che> scivolava <sullo stagno si> liberò <del tempo>.
Mozart aveva la capacità di riconoscere l'altezza dei suoni, il cosiddetto orecchio assoluto, e temeva il suono della tromba perché impuro. O forse solo angelico.
" " (G. Musso)
< > (F. Caramagna)

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Commenti
Hai scritto qualcosa di affascinante tra i vapori umidi dello stagno..io vedo
comparire chi si mette a suonare un sax e come un cigno comprime il labbro contro il becco e soffia.
Il tempo allora si dilata al di là del fiume o dell'acqua immobile. Tutto è in divenire ma pare fermo.
Illusioni e chimere della mente. Complimenti davvero!!

comparire chi si mette a suonare un sax e come un cigno comprime il labbro contro il becco e soffia.
Il tempo allora si dilata al di là del fiume o dell'acqua immobile. Tutto è in divenire ma pare fermo.
Illusioni e chimere della mente. Complimenti davvero!!




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