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Nel bosco

Dal punto di vista di Lorenzo. La prudenza.
È primavera avanzata, improvvisa è la mia voglia di avventurarmi nel bosco; il cinguettio del passero brevemente interrompe il fischio del merlo, che continua a deliziarmi con il suo suono intermittente. Le prime primule che si raggruppano in mazzetti nei punti più soleggiati con il loro colore giallo chiaro contrastano con il verde intenso. Mi piace ascoltare i suoni che animano il bosco. Improvvisamente mi arrampico su un albero e guardo le residue chiazze di neve sulle vette dei monti intorno; dietro di me c'è il mare e la vista dell'azzurro appena velato dalle mie fantasie.
Mi sento tranquillo in quella dimensione, tanto che appena scendo dall’albero cerco subito di trovare il mio obiettivo, proseguo felice come un bambino.
La flora nasconde la sottile via, nel bosco i suoni sono anch'essi essenziali poiché derivano dall'ambiente, dagli animali e dai corsi d'acqua. Gli incontri non dovrebbero essere fonte di paura, ma occasioni per osservare, capire e comprendere. Come è successo a me in quella primavera, una mamma cinghiale seguita da una cucciolata è apparsa improvvisamente dalla valle, bloccando il sentiero che dovevo percorrere per raggiungere il mio obiettivo. Mi fermo lungo il percorso per farli attraversare, spostandomi lateralmente. È importante evitare di fare movimenti improvvisi o bruschi. Non è permesso che l'animale senta il profumo della paura, la madre mi guarda e poi si allontana con i suoi piccoli lungo la stessa strada da cui erano arrivati.
Non mi sono sentito in pericolo grazie alla prudenza e al rispetto per gli abitanti del bosco.
Ho dato la priorità a chi aveva il diritto di averla. Ero convinto di essere al sicuro poiché il cinghiale, come molti altri animali selvatici, teme la presenza dell'uomo.
Continuo il percorso verso il mio obiettivo ringraziando la famiglia di cinghiali che mi ha permesso di condividere il mio punto di vista sulla prudenza e di esorcizzare la paura.


Dal punto di vista di Maurizio. La Paura.
Desideravo diventare un calciatore e ogni opportunità era perfetta per giocare. Durante le partite, mi impegnavo per avere il controllo del pallone e non temevo nemmeno di affrontare avversari più grandi di me. Lorenzo spesso mi parlava e mi invitava a fare escursioni nei boschi, lo chiamavo il prudente, per non usare la parola pauroso.
Quindi per provare mi avventuro nel bosco. Scarpe da tennis, le stesse utilizzate per giocare a calcio, pantaloncini corti e così via, inizia la mia avventura. Vado veloce guardando attentamente il terreno davanti a me, senza distrarmi, voglio arrivare al mio scopo entro i tempi stabiliti. Il rumore inaspettato dell'acqua del ruscello interrompe il mio passo costante, non posso capire da dove venga questo suono cupo che sovrasta gli altri a cui non avevo prestato attenzione. Dico a me stesso che l'acqua non può farmi del male e continuo il mio percorso senza paura.
Mi ritrovo di fronte a una femmina di cinghiale con suoi cuccioli, bloccano il mio cammino.
Non so come affrontare la situazione, ho solo un bastone per difendermi, lo agito contro il cinghiale che vuole far passare i cuccioli attraverso il fosso, provo paura; la cinghiale si sente minacciata e scappa verso di me con i cuccioli, la sua unica via di fuga è il fosso, durante la fuga mi tocca facendomi cadere dentro. Fortunatamente non ho subito alcun danno, al mio risveglio mi sono reso conto che non riuscivo a muovermi, ero scosso e cercavo di nascondere la mia condizione, ma il mio corpo non collaborava, ho dovuto fare ritorno lungo il percorso intrapreso, incapace di proseguire. Al bivio, indeciso su quale strada prendere, ho visto solo una porta che mi riportava al punto di partenza. Mi trovavo nella necessità di prendere una decisione rapida, ma il mio unico timore era che gli altri potessero capire che ero spaventato e non in grado di fare una scelta sensata. Resto fermo al bivio senza poter decidere, fortunatamente due escursionisti mi aiutano e mi indicano la strada da seguire. Durante il breve viaggio, ho avvertito movimenti anche dove non c'erano, ho cercato di concentrarmi sui miei sensi ma senza successo, persino il rumore delle pietre schiacciate sotto le mie scarpe mi causava paura. Da quella volta, non ho più fatto un'escursione nel bosco. Ho ancora la paura incollata addosso. L'ho fissata gli occhi, non mi ha mai lasciato.




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Opera scritta il 13/06/2024 - 08:21
Da Francesco Rossi
Letta n.248 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


La prudenza non è mai troppa e l'Autore ce lo dimostra con queste due storie messe a confronto, con le quali ci fa vivere anche
a noi lettori le proprie emozioni. Molto apprezzato stile e creatività. ciao

Francesco Scolaro 16/06/2024 - 09:55

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Una bella e coinvolgente scrittura creativa, scivola via come un ruscello che scorre a valle.
Piaciuta ed apprezzata.

Maria Luisa Bandiera 13/06/2024 - 16:10

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