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AMABILE CREATURA

Avevi degli occhi
Che quando faceva buio
S’illuminavano,
D’un bagliore intenso
Quasi magico,
La stessa luce misteriosa
Di un qualunque astro
Sospeso nel cielo.



Ti ricordo distesa
Sulle mie ginocchia,
Immersa nel sonno,
O davanti
Alla porta d’ingresso
Quando rientravo dal lavoro.



Ma in questi ultimi giorni
Te ne stavi
In disparte,
In silenzio,
Quasi a vergognarti
Della tua malattia
Che non ti dava tregua.



Scusami
Se ho esitato
Ad accarezzarti,
So che volevi
Un po’ d’affetto
Per alleviare
Le tue sofferenze,
Ma vederti così
Ha incrinato le mie certezze
E mi ha reso fragile e impaurito.



Scusami ancora se puoi
E anche se
Il mio comportamento
Non é stato irreprensibile
Sono sicuro
Che in questi tredici anni
Ti abbia sempre voluto
Un gran bene
E considerata
Parte integrante
Della mia famiglia.



Ora come ora
Non posso
Che sperare
Che il tuo ultimo viaggio
Sia il più lieto
E il meno triste possibile,
Come lo é un lungo sogno
Ad occhi aperti.....



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Poesia scritta il 17/10/2019 - 00:40
Da Mirko Faes
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