Recluse ombre e rinsecchite spoglie
prive di linfa e colme di dolore
dentro un perimetro di filo spinato
dove un tempo verdeggiava il prato.
prive di linfa e colme di dolore
dentro un perimetro di filo spinato
dove un tempo verdeggiava il prato.
Il vento diaccio di maestro
trinciava il fumo delle ciminiere
acre di morte e di color ferrigno
che nel respiro aveva il suo ristagno.
Chetato il vento, venne altro vento
e sangue mendico a sabbia mescolò
sicchè la storia, di fatti travolgenti,
di nuovi passi abbisognò.
Il tabernacolo è rimasto vuoto
intorno al desco non c’è più nessuno
e se anche la pietà volge all’oblio
vagheggia appena la speranza in Dio.

Letta n.25 volte.
Voto: | su 1 votanti |
Commenti
Come nella ricorrenza si dice:
"per non dimenticare."
"per non dimenticare."



--------------------------------------
Inserisci il tuo commento
Per inserire un commento e per VOTARE devi collegarti alla tua area privata.