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I confini dell'ovvio

Oltre i confini dell’ovvio
ho ricondotto i pensieri
dentro uno stabbio affollato
avvinto da spore di affanni.


Sento patire la mente
mentre ascolto miraggi di voci:
empietà imbastite di prece
col temporale che sale.


I neri nembi son come le stole
al posto di bianche lenzuola
ma col forte rumore dei tuoni
mi è difficile intendere il senso…



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Poesia scritta il 29/04/2025 - 17:43
Da Francesco Scolaro
Letta n.251 volte.
Voto:
su 3 votanti


Commenti


Particolare Piaciuta

Angela Randisi 01/05/2025 - 12:02

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Bella, elegante, e mi è piaciuto molto dove dici: col temporale che sale. Una metafora bellissima. Un abbraccio

santa scardino 30/04/2025 - 15:30

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Bella ma anche molto ricercata.

Maria Luisa Bandiera 30/04/2025 - 07:40

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