Inizio


Autori ed Opere


Ultime pubblicazioni

Eterea...
Alla finestra (poesi...
Astrusità...
Dalla finestra ( a t...
Notte...
Comunque sia il camm...
Dazi...
Epitaffi senza visi...
Generare stelle...
La poesia colma il ...
Trattato moderno di ...
Con l'odio si perisc...
L\'Ultima cena...
Prevenzione serena...
Se mi guardo dentro ...
vetrocamera...
Haiku Classico...
Oscure ombre...
è qui la festa...
Enrichetto...
Resta...
Eleganza...
Cielo si sente...
Sera blu...
La vita un inc...
Orizzonte...
La lezione di ingles...
Auschwitz...
sogno o realtà?...
La penna si avvicina...
E quando...
Corbellerie...
Nell'orto in primave...
Il Creato....
Lanterna...
IL GIGANTESCO PESCE ...
Gradini...
Tu mare a Tema...
Palestina...
Madri...
Grammofono...
Un passerotto alla m...
Forse ci sarà un per...
Llanfairpwllgwyngyll...
Buona Pasqua mamma...
Amore segreto...
Macché vascello spaz...
A me piace...
Avrò Cammino...
Il tempo di adesso...
Griglia...
Il giorno contrario...
Lungo l\'Adda...
NISIDA sacerdotessa ...
Susanna...
Bambino di vetro...
Frammenti di speranz...
La donna, che bella ...
COLPA...
Metrofobia...
Che mistero...
Dialogo con Lui...
Sottolineature...
É mio...
L’amore supera la mo...
Gabbie...
Finestra del tempo...
Non chiudere la port...
Domenica ore 7.00...
Paradiso perduto...
Sogni, dimensioni e ...
Il desiderio...
Vetro rotto...
Per un mondo quasi p...
Basta poco per innam...
Verrà la rondine...
Sono misere le emozi...
Vorrò...
I balconi del cielo...
S tanka...
L\'ultima aurora...
Beffardo destino...
Anna dai capelli ros...
Idiomazia...
Dolce profumo di pri...
Dolce primavera...
Haiku...
Musica notturna...
Arrivederci...
Cammino Senza Di Te...
Spettacolo serale...
Tempo...
Prima sera...
Bah...
M'innamoro a metà...
Il sentiero di Bicci...
Stella Frontale...
Il viaggio dell\'ani...
Una notte fredda...
Circostanze...

Legenda
= Poesia
= Racconto
= Aforisma
= Scrittura Creativa


Siti Amici


martiniadriano.xoom.it lecasedeipoeti.blogspot.com

è qui la festa

Ciao ragazzi, il mio nome è Federico, ho compiuto da poco nove anni, vado a scuola come tutti i bambini della mia età, e come ad alcuni bambini della mia età piace un sacco il gioco del calcio, possiedo anche una album per la raccolta delle figurine, che ho quasi terminato. Oggi è un giorno importante per me, vado ad una festa di compleanno, il mio amico Arturo compie dieci anni, ha invitato un sacco di gente, gente importante, perché il papà di Arturo, dovete sapere, è un noto avvocato, e per l’occasione ha invitato un sacco di suoi amici e conoscenti, tutta gente con un sacco di soldi. Arturo abita in una lussuosa villa tutta illuminata, dove alcuni camerieri per conto di suo padre hanno preparato giù in giardino, sotto a dei grandissimi alberi con attorno un sacco di fiori colorati (io so tutto questo perché l’ho saputo da Arturo alcuni giorni fa) degli enormi tavoli con tante cose da mangiare, patatine, caramelle, cioccolato, alcune piccole torte farcite alla crema, arachidi, bibite di ogni genere, e per finire, sotto un grande gazebo illuminato un’orchestra suonerà tanta bella musica, però, quanti strumenti strani che hanno, io ne conosco solo due o tre al massimo. La festa dovrà cominciare per le ore ventuno, ma io alle ore venti e trenta sarò già sul posto, non vedo l’ora che cominci il tutto, per vedere se gli piacerà il mio regalo, ( chissà che cosa gli avranno regalato gli altri), alle ore venti e quarantacinque comincia ad arrivare gente, mi sembra più una sfilata di moda, che una festa di compleanno, per primo è arrivato il figlio di un noto industriale accompagnato dall’autista di suo padre, è sceso da una grande macchina nera, tutta lucida, tutto tirato, sembrava un principino, e così pure gli altri, tutti in giacca e cravatta, davano l’impressione di fare a gara a chi fosse più bello. alle ore ventuno puntuale, come un orologio svizzero la festa ha avuto inizio, però che strana festa, nessuno si diverte, nessuno che urla, o che si rincorre, nessuno balla, nessuno che gioca a nascondino, nessuno che fa scherzi divertenti,( però in compenso quanto parlano) chi dice: io ho preso ottimo in matematica, chi invece si definiva un modello in scienze, chi come quel ragazzo con i capelli rossi e la faccia piena di lentiggini che diceva di essere un fenomeno in atletica, alcuni formavano dei gruppetti appartati, mettendo in mostra costosissimi braccialetti luccicanti, nonché vistosi orologi in oro, (non mi sto divertendo affatto). Ho aspettato che aprissero i regali, e confesso che anche se il mio non era il più costoso ma era molto bello, gli ho regalato un lettore CD, uno degli ultimi arrivi, mentre gli altri, chi gli aveva regalato un computer portatile, chi una bicicletta in fibre di carbonio, chi un telefono cellulare, quello che fa le foto, l’ultimo modello, addirittura un altro gli ha regalato una vacanza di quindici giorni, tutti dei bellissimi regali, tutti molo consistenti, così tra un esibizione e l’altra si erano già fatte le ore ventidue e trenta , quando all’improvviso tutta l’illuminazione si spense, sembrava uno di quei guasti alla cabina elettrica, quando la sera piove e tuona forte, e di colpo va via la corrente a tutto il palazzo, ecco così, e poi il buio era ancora più forte perché noi ci trovavamo in giardino. Tutti si sono zittiti, per un istante nessuno più parlava, che pace, forse avevano davvero paura che fosse andata via la corrente per un guasto, poi come per magia dal buio pesto è apparsa all’entrata del giardino un’enorme torta, a piu strati, bella, somigliava a quella di un matrimonio, con dieci candeline da spegnere e una bella frase scritta di colore celeste. Mentre la torta raggiungeva il centro del giardino per prendere posto sul grande tavolo, l’orchestra si mise a suonare la bellissima musica di “tanti auguri a te”. I camerieri poi hanno tagliato in tante piccole fette la torta, e quindi l’hanno distribuita, che bontà, che squisitezza, ( io però non mi stavo divertendo affatto), perciò, dopo aver salutato Arturo e i suoi genitori sono andato via subito dopo, e avviandomi verso casa pensavo, che peccato una cosi bella festa, ricca di tanta bella gente, ma povera delle cose più semplici, mancava la creatività, la fantasia, e soprattutto, mancava quella dote che solo noi bambini possediamo, l’eterna spensieratezza. nessuno si divertiva, ognuno dava l’impressione di rispettare un copione programmato, con delle tappe obbligate. Arrivato a casa, la mamma era li che mi aspettava, erano le ore ventitré e quindici, mi chiese: come era andata la festa, ti sei divertito? bene rispondo io, abbastanza, (la mamma capi subito che non ero affatto contento), cosi mi accompagnò a letto, e nel darmi il solito bacio della buona notte, mi sussurrò con un filo di voce all’orecchio: sogni d’oro. Mi trovavo nel bellissimo letto mio , e guardavo con insistenza la mia stanza, il mio piccolo mondo, un posto carico di felicità, un luogo dove i sogni si avverano, una dimensione dove tutto è possibile, la mia stanza. prima di addormentarmi però faccio quatto salti sul materasso a molle in compagnia del mio amico Eduard, fedele compagno di quelle sere buie e tempestose, Eduard …Quante ombre hai scacciato per me, le hai fatte sparire nel nulla. Ha quasi dimenticavo, Eduard è il mio bellissimo pupazzo di stoffa colorata, dai bellissimi capelli biondi, e un bel paia di baffi da uomo duro, mi fu regalato ad uno dei miei passati compleanni, ma non possiedo solo Eduard come amico, ho anche un bellissimo cavallo a dondolo fatto di legno, con dei bellissimi occhi verdi come il mare, e tanti altri compagni di giochi, ( ma Eduard è un po’ particolare, che bella che è la mia stanza, così profumata e misteriosa, forse sarà la pioggia, che con le sue grandi gocce, che bussano ai vetri appannati della finestra che guarda giù nel cortile. Ma adesso con l’aiuto di Eduard e dei suoi amici,( perché Eduard ha un mucchio di amici) do vita al paese dei balocchi, farò in modo che il trenino inizi a correre veloce come fa quello vero attraversando un mucchio di stazioni, e che il cavallo di legno nitrisca e lo insegua, correndo con in sella il rapinatore, come fanno in quei film di pistoleri, quei film dove sparano con i fucili e le pistole a tamburo, quei film dove ogni uomo veste con cappelli strani e stivaloni di cuoio nero, con delle grandi stelle di metallo vicino ai tacchi. Nel frattempo gli amici di Eduard hanno attaccato in tutta la stanza tanti striscioni con delle bellissime scritte colorate, ( mi sembra di essere nel mondo delle fiabe, è meraviglioso, questa si che è una festa altroché a casa di Arturo, dove sembravano tutti imbalsamati, che sensazioni bellissime, nell’aria si sente perfino una musica di sottofondo. Il cavaliere mascherato corre a più non posso per rapinare il treno, ma appena arrivato nelle montagne viene assalito dagli indiani che lo mettono in fuga attraverso la prateria, ( gli indiani, altri amici di Eduard che si erano nascosti), infine arriva un gruppo di soldati a cavallo che con la tromba suonano la carica facendo scappare tutti. Appena arrivato in stazione il treno si ferma, i passeggeri scendono e mano nella mano formano tutti insieme un grande girotondo sotto le stelle, (altro che la festa di Arturo, per carità non era una brutta festa, ma non mi sono proprio divertito) dopo finito di ballare, abbiamo addobbato una grande tavola per fare una grandissima scorpacciata di tante cose buone. non mi sono mai divertito tanto in vita mia, ad un certo punto però come per magia, proprio sul più bello, quando tutto sembrava infinito, il trenino si ferma, e sui binari non c’è più vita, il cavallo non galoppa più, d’improvviso i profumi svaniscono e i colori come per incanto sbiadiscono, gli amici di Eduard smettono di formare il girotondo, e piano, e in fila tutti ordinati come soldatini in marcia, tornano a sedere sullo scaffale di legno antico al loro posto, che succede? Perché tutto si spegne, come mai? Eduard mi guarda e sorride, e sussurrandomi sottovoce all’orecchio mi dice: devi sapere mio giovane amico, che c’è un tempo per ogni cosa, ed ogni cosa per ogni tempo, nulla di grave e accaduto, hai smesso solo di sognare, ora è tempo di stringerti forte a me, perché sta per cominciare una di quelle notti buie e tempestose, che a te fanno tanto paura.



Share |


Racconto scritto il 14/04/2025 - 12:01
Da CIRILLO CARMINE
Letta n.29 volte.
Voto:
su 0 votanti


Commenti

Nessun commento è presente



Inserisci il tuo commento

Per inserire un commento e per VOTARE devi collegarti alla tua area privata.



Area Privata
Nome :

Password :


Hai perso la password?