Distanti come la tremula Luna
ed il suo gelido riflesso
nell'acque torbide di questo stagno.
ed il suo gelido riflesso
nell'acque torbide di questo stagno.
Uniti da questa luce esile
e pallida come una leggera brina.
O Vento cullami, e poi abbracciami,
e poi trascinami come una foglia
d'autunno, trascinami per sentieri,
per foreste di cadaveri penduli,
per l'etere. O vento gelido
trascinami verso la mia Luna.
Questa notte ti ho vista
ammantata di torvi ricordi,
O candida luna, o mia amata.
Poesia scritta il 18/10/2015 - 02:54
Letta n.1168 volte.
Voto: | su 9 votanti |
Commenti
Mi piace questo tuo elefante bianco... mi piace la dolcezza e la delicatezza dei tuoi versi.... una bella poesia. copmplimeti caro. ciao.
Maria Cimino 19/10/2015 - 18:52
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Magnifica visione mostrata su di un metaforico "Elefante bianco" che appare all'autore in sembianze di luna, poeticamente descritta nella fase ciclica che lo catturato. Una bella ispirazione, ben articolata. Poesia piaciuta.
Arcangelo Galante 18/10/2015 - 15:18
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