È lì che gioca come una fanciulla l'anziana donna,
la cui la malattia ha rimosso
ogni ricordo del defunto marito.
Debole di un corpo secolare, la aiutano ad alzarsi
e la avvicinano a lui:
nulla più ricorda di quell'uomo,
oramai spento,
che ha giurato d'amare in eterno.
I cari si disperano ed ella immobile e perplessa,
chiedendosi tra sé :'perchè,con un cielo così limpido,
siete tutti sí tristi ?"
Quell'uomo canuto, che giace sereno tra di loro,
mai la strinse tra le sue braccia,
e mai vi furono i numerosi figli,
che in cerchio si chiudono ad abbracciarla.
Poesia scritta il 21/10/2016 - 01:10
Da Daniele Meis
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Commenti
Ciao Daniele contenta di ritrovarti
La tua poesia è molto commovente
Con la tua delicatezza hai toccato
un tema assai delicato.
Quello dell'alzheimer.
Non aggiungo altro perchè la tua poesia parla da sola.
Complimenti per la tua sensibilità.
Ciao caro.
Maria Cimino 21/10/2016 - 21:28
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