andando al nocciolo così che le persone possano dare
un apporto a tutto questo,
reagendo al comunicato che ho scalciato e ho battuto.
Sto nei paraggi, puntando al bersaglio, metti giù Budda.
Andando, andando alle radici senza mollare, così mi costringi alla resa.
Ma ho una storia che è più dura del nocciolo duro,
il costo dell’olocausto, sto parlando di quello che sta emergendo.
So da dove vengo, non dalle feci,
ma dalla terra del basso invasa dai molli e dai mesti,
che hanno ingannato la mia razza, lasciandoci oscurati.
Il re e il capo hanno probabilmente pelo sullo stomaco,
è per questo che digrigno i denti
qui c’è un testo per il forte, sul sonaglio di un serpente
e il sorriso viene appresso a questo,
non fidarti.
Prendendo a calci le parole come un cantastorie
perché la debolezza mostrata dalla mia gente
dove tutti sono divisi e venduti
per qualcosa da bere e un po’ di soldi.
Spinto da dietro per un altro uomo da affrontare.
Ora la storia che sto per raccontare è sanguinosa
alla Piccola Roccia dove stanno
attraccando questa chiatta.
Nessuna speranza sono spacciato
dall’altra mano che passa il nodo scorsoio
vestendo rosso, bianco e blu,
lui e la sua gente,
la banda è autorizzata a picchiare giù forte,
nato per terrorizzare fratello e sorella
un amore egli canta; lo so Houdini l’ha già cantato,
ma quello che odia porta odio.
Attento alla mano quando viene da destra.
Non sto scherzando.
Allora guarda il mio passo.
Non fidarti.
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