Quando il novo sol 
Sorge sulle terre ove 
Il morso di Roma più 
Non regge ,
Allor come un livido 
Mar mangia le sue pietre 
S'also  il ringhio 
Di vendetta .
I secol morti di gloria antica 
Sciolti nel tempo della 
Liberta schiacciata .
Cingono ai fianchi
D 'ogni cippo
Il vecchio poter 
Che  fe star zitto .
I piumati  cimieri 
Calpestano, le leggi 
Insultano,
Lingua dell urbi
Storpiano .
Quai i fanciulli  
Voglion  novella favella
E quella dei padri  sprezano.
Il foro  ,le terme 
Antico sfarzo 
Vedon  lurida 
Plebe far chiasso .
Qual cerva  elegante 
Move il passo  nel bosco 
Sicura che il lupo non tenga 
Agguato ,
E poi cinta da tutti i lati 
E' sventrata
Morendo stupita
Resta.
Roma figlia 
Dei fratelli dalla bocca
Di latte selvatico 
Or piangi e ti lassi
Non credevi tale oltraggio !
Ma non si puote 
Negar  il giorno 
A chi la luce preme !
Gaiardi  i tuoi 
Giovinetti la migliore 
Gioventu ,fiere le 
Legioni impavide. 
Sopir o morir 
Tutto trova fine 
Se il seme dell amor 
E del rispetto 
Trova relego 
In un letto di spine.
Corrado cioci
Poesia scritta il 29/10/2017 - 08:35Voto:  |  su 0 votanti  | 
	
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