Canto Serrato
Chi mi conosce lo sa,
finchè la vita
me lo permetterà,
continuerò a cantare.
Sopra le braci
o sotto la pioggia
nei lampi o nei fulmini
in strada o nel vento,
pur se la lingua mi si ritorcesse
contro
e un inizio di soffocamento
si paventasse.
Imbrattato di salsedine
come gli uccelli marini a squarciagola griderò
l'irrequietezza di chi non è in pace
con se stesso,
e a chi mi maledice risponderò
alzando al cielo il dito medio.
Guardando i nemici cadere a terra
io canterò,
finché soppraggiungano
il giorno e la notte
a liberare
come un paese dei balocchi
la melodia dell'anima
che tengo serrata nell'ugola.
finchè la vita
me lo permetterà,
continuerò a cantare.
Sopra le braci
o sotto la pioggia
nei lampi o nei fulmini
in strada o nel vento,
pur se la lingua mi si ritorcesse
contro
e un inizio di soffocamento
si paventasse.
Imbrattato di salsedine
come gli uccelli marini a squarciagola griderò
l'irrequietezza di chi non è in pace
con se stesso,
e a chi mi maledice risponderò
alzando al cielo il dito medio.
Guardando i nemici cadere a terra
io canterò,
finché soppraggiungano
il giorno e la notte
a liberare
come un paese dei balocchi
la melodia dell'anima
che tengo serrata nell'ugola.
Poesia scritta il 31/10/2018 - 10:01
Letta n.935 volte.
Voto: | su 0 votanti |
Commenti
bellissima
laisa azzurra 01/11/2018 - 20:53
--------------------------------------
Poesia bella, ma piena di rabbia.Fantare deve essere una consolazione, non una gendetta.Allora mettiti in pace con te stesso e vedrai che la melodia del canto risanera' le tue ferite.
Teresa Peluso 01/11/2018 - 13:49
--------------------------------------
Poesia molto bella e toccante.
Antonio Girardi 01/11/2018 - 09:53
--------------------------------------
Inserisci il tuo commento
Per inserire un commento e per VOTARE devi collegarti alla tua area privata.