verdi cespugli rapivano il tuo sguardo
non ancora offuscato dalla tragedia degli anni;
schivo della speranza che ancora
non ti era indispensabile,
di quegli inutili, farseschi momenti
di cui non potrò più privarmi.
La libertà è l'eccitante fulcro della tua vita,
dei tuoi grandi pensieri
che sfuggono alla nostra anormalita'.
Vorrei vivere come te,
dolce fanciullo,
vorrei calare la maschera che mistifica il mio pensiero,
che copre il mio vero corpo,
che nasconde il mio vero essere.
Eppure è solo dietro di essa
che carpisco gli ultimi sibili di speranza
gli unici cenni esasperati che mi permettono di sopravvivere.
Dietro le tue intelligenti urla,
gemiti sordi e violenti
il tuo muoverti incomprensibile,
nulla deve essere nominato.
Vorrei strisciare sull'erba e sporcarmi di verde,
fare pipi' sulle mura del castello,
sputare in faccia a tutti il cibo che vogliono farmi mangiare
e che io non voglio.
Vorrei immergermi nella tua infantile voglia di vivere
nella tua sincerità né pacchiana né teatrale,
vorrei essere un fanciullo come te
umile filosofo, piccolo sapiente.
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