Vedersi
come in un sacro dipinto.
Un corpo in assenza di rigidità
e testa reclinata.
Il disincanto prosciuga, in un attimo,
laboriose riserve accumulate.
E scomposti ci si ritrova,
da qualche parte,
senza nerbo.
come in un sacro dipinto.
Un corpo in assenza di rigidità
e testa reclinata.
Il disincanto prosciuga, in un attimo,
laboriose riserve accumulate.
E scomposti ci si ritrova,
da qualche parte,
senza nerbo.
Eppure sostiene lo stolto,
che abbandono è debolezza.
Quanta forza ci vuole, invece,
ad accettare di restar quieti
in balìa del nulla.
Ostinandosi a voler vedere,
attraverso occhi spenti e languidi,
la prospettiva di un domani.
Poesia scritta il 02/09/2022 - 09:09
Letta n.454 volte.
Voto: | su 1 votanti |
Commenti
Filosofia di vita.
Aquila Della Notte 05/09/2022 - 11:21
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Molto apprezzata!!
Anna Cenni 02/09/2022 - 18:49
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Complimenti, un testo notevole
M.Luisa Piccinini 02/09/2022 - 10:48
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