RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 




Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Achille Cerasuoli


Ci chiesero di ricostruire il fatto. Vollero da noi molti dettagli su come avevamo passato le ore tra le dodici, quando ci avevano visti tornare dalla chiesa, ma come avevamo da sempre dichiarato non ne sapevamo nulla dell’accaduto. Ritornavamo per i fatti nostri, e vestiti in quel modo, un’eleganza che non poteva smentire, che non fossimo parte del matrimonio. Ritornavamo in casa solo perché io, affranta com'ero per l’emozione del mio primo nipote alle sue nozze, avevo bisogno di sostituire i tacchi con delle scarpe più basse. Le nozze in Chiesa si celebrarono in una splendida giornata di sole, immersa da folle di invitati allegri e gioiosi, la decappottabile nera di fuori addobbata di bianco, i bambini che lanciavano riso, e mio nipote che brindava con la sua Linda tra applausi e benedizioni. Poi a metà della cerimonia, non tutti udirono un grido sordo, che proveniva dalle mura esterne della cattedrale, e a nostra insaputa, almeno fino al bacio finale, un povero anziano vi cadde di s... (continua)

Luca Di Paolo 03/09/2020 - 21:11
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Capitolo 2. Riflessioni sul passato e l'entrata in Accademia ( Tratto da ANASTASIA, la Donna in Nero


Ormai abitavo in questo appartamento a Milano da almeno tre settimane, ero arrivato qui il quattordici di settembre nel tardo pomeriggio e partendo da Firenze di mattina presto. Ero venuto qua molto prima perché le mie intenzioni erano quelle di abituarmi subito alla solitudine e anche perché ero stufo di vivere con Lucius, mio nonno. Persino mia sorella più piccola, Laura, ormai viveva sola, a Londra, da due anni e lei ne aveva solo ventidue cioè quattro meno di me. Fino all'ultimo mio nonno aveva tentato di ostacolarmi, di impedirmi di andare all'Accademia di Brera e sopratutto di vivere a Milano. Di sicuro voi starete pensando al motivo che probabilmente poteva essere la lontananza o la difficoltà con cui Lucius avrebbe dovuto affrontare la mia assenza. Ma invece, sotto quella stupida apparenza affettiva, c'era qualcos'altro e molto più losco, ma preferisco parlarne di seguito. Ogni cosa a suo tempo.

Ero venuto prima anche perché per entrare all'accademia era necessario superare ... (continua)


Claudio Renna 05/05/2019 - 14:06
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Chi la fa l’aspetti.


Novella Paris chiamò Arturo Paietta.
“Ciao. Aldo è stato ucciso in carcere. Dobbiamo parlare”
Decisero di vedersi il mattino dopo alle otto nella piazzetta davanti alla chiesa di Santa Maria al monte dei Cappuccini.
Il Monte dei Cappuccini è una collina di 325 m s.l.m. che sorge nella città di Torino, a circa 200 metri dalla riva destra del Po, in quartiere Borgo Po. È molto vicino al centro storico, in prossimità del ponte Vittorio Emanuele I, che dà accesso a piazza Vittorio Veneto. Su di esso, si erge il convento e la chiesa tardo-rinascimentale, manierista, e con interni barocchi di Santa Maria al Monte, affidato ai frati Cappuccini, da cui il nome.
La collina ospita inoltre, nell'ala sud del convento, il Museo nazionale della montagna, accessibile dal piazzale panoramico in cima, quindi un ristorante a mezza collina, un laboratorio sotterraneo di fisica nucleare, una villa liberty in via Gaetano Giardino 9, che ospita alcuni uffici e una parte dell'archivio storico provinciale... (continua)

Pierfranco Bertello 18/03/2021 - 17:54
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Clara ad Amsterdam


Forse tutto cominciò il giorno in cui… il postino recapitò un pacchetto con spese a carico del destinatario.
- Chi lo manda? – chiesi, e guardai il nome del mittente. Feci una smorfia e tirai fuori il portafogli, sbalordendomi per l’importo pronunciato:
- Così tanto?
- E’ quasi due chili, viene dall’estero e per giunta è assicurato…
Il postino non riusciva a trovare il resto e glielo lasciai a mo’ di mancia. In fondo è facile comprare la simpatia e la disponibilità di una persona: bastano un paio di euro.
Rientrato in casa, mi recai nello studio di Clara, che, pensionatasi con largo anticipo per via di un paio di millantati acciacchi, stava scrivendo le sue memorie. Mi accolse con l’abituale dolcezza:
- Ecco! Mi hai fatto perdere l’ispirazione! Spero che tu abbia una valida giustificazione…
Le consegnai la giustificazione, precisando:
- Lo manda Chiara dall’ Inghilterra.
La gemella di mia moglie non si era più fatta sentire da quasi un anno, dopo la sua improvvisa par... (continua)

Michele Fiorenza 29/05/2014 - 19:08
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CONTRO LE REGOLE- Prima Parte/3


Doveva uscire da quel guaio. Ma come? Ragiona, Jane, ragiona. Ma il suo cervello era bloccato. A Shadow, sarebbe venuto un colpo. Trasse un respiro, come aveva fatto a finire in quel pasticcio? Era abituata a missioni del genere, ne aveva svolte decine, e non aveva mai fallito. Fino ad allora. Cosa era andato storto? Era sempre stata un'ombra perfetta, e anche quella volta si era attenuta alla procedura. Una falla nella sezione AD312, oppure...no lei era sicura di aver svolto il suo compito alla perfezione. Un agente ombra non aveva una vita privata. Nessun lavoro, nessun cellulare, nessun conto corrente, niente. Solo i documenti che di missione in missione gli serviva la sezione AD312. Doveva avvertire Shadow, il suo capo, ma come? Batté un colpo alla parete. Cosa doveva fare? Era in trappola, lo sapeva, per quanto all'apparenza le cose sembravano come sempre, aveva notato la maggiore diffidenza nei suoi riguardi, e per un agente sotto copertura, questo era molto più di un campanello... (continua)

Marirosa Tomaselli 20/10/2018 - 12:30
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CONTRO LE REGOLE- Terza Parte/3


Jane era pietrificata. Qualcuno aveva fatto saltare la serratura, e ora la stava raggiungendo. Appena fu un po' più vicino, il suo cuore mancò un colpo. Era Shadow. Lui era lì. Non poteva crederci.
<<Jane, dobbiamo andare, subito.> Lei annuì. Scese dal letto e prese la mano che lui le offriva. Nell'altra stringeva ancora la pistola. Aveva lo sguard duro ed e3ra teso, come non lo aveva mai visto. Metteva i brividi, eppure sentiva di amarlo. Ma cosa sarebbe successo ora? Lui la guidò attraverso il corridoio, ma a metà del secondo, un gruppo di uomini sbarrò loro il passaggio. Le porse la pistola.
<<Ecco il comitato di benvenuto. È una regola, nelle missioni operative va sempre storto qualcosa.>> la voce era gelida e il sorriso di scherno inquietante. Si allontanò da lei per avvicinarsi a quegli uomini. Cosa aveva intenzione di fare? Loro erano in quattro, lui da solo. Gli uomini provarono a bloccarlo, e a colpirlo, ma Shadow schivava i vari attacchi con rapidità e... (continua)

Marirosa Tomaselli 25/10/2018 - 19:54
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CONTRO LE REGOLE-Seconda Parte/3


Jane era sdraiata accanto al “suo capo”, a bordo piscina, fingendosi felice e spensierata. Ma non lo era.
La piscina era collocata nel giardino interno della casa, e non era stato permesso di fare molto, soprattutto di uscire, ancora non riusciva a capire dove si trovavano e quello era un problema.
<<Amore quando torniamo a Londra?>> Chiese ad un tratto con l'aria più innocente che poteva. Lui si fece guardingo.
<<Ma come zuccherino, non ti piace stare qui?>> Lo avrebbe sparato volentieri, ma gli agenti ombra non usano pistole o altri aggeggi, l'unica sua arma era il cervello.
<<Al contrario! Lo adoro! Starei qui per sempre!>> Disse fingendosi raggiante. <<Ma tu hai così tanto lavoro...>> Aggiunse poi rabbuiandosi.
<<Non preoccuparti di questo.>> Le rispose sbrigativo, scrutandola con attenzione. Lo stava disorientando, e questo era un bene, ma era un ben misero vantaggio dal momento che non sapeva dove si trovava, né pot... (continua)

Marirosa Tomaselli 23/10/2018 - 12:06
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Fine indagine e cerimoniale (seguito Lorenza indaga)


Erano ancora in auto, il comandante vedeva la sua indagine scorrere per superficie oleosa. «E qui abbiamo provato la sua malefatta», commentò.
«Io non so se è abbastanza, dovremmo consultare un esperto, il mio avvocato», Lorenza aggiunse.
«Facciamo fare adesso al pubblico ministero, è suo il lavoro».
«Ma se tu gli dai un lavoro quasi completo, farai un figurone».
«Vediamo cosa dice l'avvocato».
L'avvocato era ancora in paese ospite in casa di Lorenza, e aspettava l'esito dell'esposto da lui studiato. Di fronte a lui fecero il resoconto di quanto rinvenuto fino allora. L'avvocato, come uomo che amava veramente la giustizia, disse: «Non sono riuscito a raffigurarmi l' immaginifica attualità, e niente indica che quel Martino sciagurato, oltre la penna, avesse i gattini in mano»,
«Quindi che facciamo, niente?», Lorenza s'incavolò.
«Questo è un labile indizio. Non credo che il magistrato per quattro gattini disporrà ulteriori indagini. Al massimo proverà con la sua dialetti... (continua)

Franco Tommaso 01/05/2019 - 20:04
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FIORI E SEGRETI


La casa era ancora in disordine. Festa impegnativa, pensò l'ispettore mentre si faceva largo, oltre la sala e su per le scale, fino alla scena del delitto. L'avvocato Sidacini giaceva freddo, nel suo letto. Il figlio Giacomo entrò con l'ispettore, e si diresse alla finestra, poco dopo entrarono due donne, una bruna e alta, l'altro uno scricciolo biondo. A prima vista non c'era nulla che facesse pensare all'omicidio. Quel caso gli sembrava una perdita di tempo. Si passò una mano nella folta criniera bianca. Stava per girare sui tacchi, ma il senso del dovere lo spinse a chiedere:
<<Perché la polizia?>>
<<Una stupida fissazione di mia sorella.>> Lanciò uno sguardo sbieco alla donna bruna.
<<Carla, Sidacini. Ho fatto io la chiamata dopo che la cameriera ha scoperto il corpo.>>
<<Perché?>>Guardò impaziente l'orologio aveva veri omicidi di cui occuparsi.
<<Erano giorni che papà stava male, temeva lo stessero avvelenando.>>
&... (continua)

Marirosa Tomaselli 03/09/2017 - 12:17
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