RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 




Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Il marinaio pazzo


Ho capito che era un marinaio pazzo, non subito; mi ci vollero alcuni anni e parecchi episodi fuori dalla norma per arrivare a quella conclusione. A convincermi che ci fosse una sana follia, in lui, fu quella volta che rischiò la vita per salvare una barca a vela.
La barca non era nemmeno sua e, per di più, non sapeva proprio chi fosse il proprietario. Perché hai rischiato la vita, gli chiesero la moglie ed il figlio più grandicello; non lo so, rispose lui, ma l'ho fatto per lei, la barca. Chissà che bella vita ha ancora davanti, chissà quali mari solcherà. Non potevo lasciarla morire così giovane.
La gente lo guardava con un misto di ammirazione per il coraggio mostrato, mentre si buttava in mare, ma anche con una certa compassione, come quella che si prova per uno squilibrato mentale. Le onde erano rabbiose, e l'ancoraggio di prua aveva ceduto. La fiancata era ormai appoggiata alla banchina del porto e di lì a poco sarebbe affondata, sottoposta agli urti del maroso. Pareva non ci ... (continua)

Mino Colosio 13/12/2024 - 17:12
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Il mercataro intelligente


Avevo da poco terminato il servizio militare e, nell'attesa di trovare un altro impiego, ogni giovedì e sabato, per trenta euro giornaliere andavo a lavorare al mercato, in ambito abbigliamento, con mio cugino Mariano e con i miei zii.
Ricordo ancora bene le levatacce alle cinque del mattino, il mercanteggiare con gli indecisi, e le squillanti abbanniate dei miei parenti che si accodavano a quelle dei vari mercatari.
Non ero un bravo venditore, considerando anche che mi mostravo poco ferrato con le marche, di tanto in tanto si creavano dei siparietti o dei malintesi. Come quella volta che un'attraente ragazza bruna, nel tastare alcuni pantaloni, mi chiese un'informazione.
«Scusami, ho notato che siete sprovvisti di jeans Inblu, quando vi arrivano?»
«Ti sbagli, guarda quanti jeans in blu ci sono lì!» le risposi strizzando l'occhiolino e indicando una delle bancarelle.
La giovane sorrise, per poi dirigersi verso mio cugino, che in quel momento stava piegando un ammasso di vestiti, ... (continua)

Giuseppe Scilipoti 13/01/2022 - 23:04
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Il mese dello Squarci


Maggio, con il suo carico di significati religiosi e poetici, si dipanava su un orizzonte che segnava l’inesorabile avanzamento delle stagioni, come una melodia che cresce senza mai fermarsi. Per noi, bambini delle scuole Elementari Puccini, nel 1973, maggio era un mese che si faceva carico di eventi particolari, anche se meno solenni, legati a un’infanzia che si avvicinava alla sua fine. La rosa, fiore prediletto dei poeti, pareva sbocciare con tutta la sua intensità in quei giorni che precedevano la conclusione dell’anno scolastico, quando la scuola iniziava a essere più un ricordo di un tempo che sta per finire che una routine da vivere.
L’ingresso nella nostra classe dell'errante Squarci, il figlio di giostrai che girava tulle le scuole del regno in concomitanza col pellegrinare della sua famiglia, segnò un cambiamento che avrebbe risuonato nei ricordi di tutti noi, anche anni dopo. Non si trattava semplicemente di un compagno in più, ma di un personaggio fuori dagli schemi, un’es... (continua)

Glauco Ballantini 18/02/2025 - 15:57
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Il mio gigante buono


Che dire di te, il mio gigante buono.
Quando il lavoro non ti portava via riempivo i miei occhi della tua presenza.
Ti gironzolavo intorno felice, cercando una tua carezza. Ero affascinata dalle righe che avevi sulla fronte, e quando facevi qualche lavoretto in giardino, mi piaceva guardare quelle righe riempirsi di tante goccioline luccicanti.
Rimanevo estasiata a guardarle e le seguivo con lo sguardo fino a quando lentamente scendevano giù, e la terra assetata te le rubava.
Eri un uomo bello e forte, temprato dal duro lavoro di miniera, non avevi bisogno del mio aiuto, eppure intuivo, che non ti disturbava la mia presenza.
Mi rendevi partecipe della tua fatica spiegandomi ciò che facevi.
Io a dire il vero non capivo molto, ma ti ascoltavo con interesse e tu mi sorridevi teneramente.
Ero talmente innamorata di te che pur di starti vicina, avevo fatta mia la tua passione”il pugilato” e tante notti pur di non lasciarti solo, stavo con te davanti al televisore a seguire l’incontr... (continua)

Claretta Frau 06/08/2012 - 14:32
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Il mio Natale


Assaporo le luci che mi invitano a festa dietro scenari di foto sbiadite nel tempo.
Apro la finestra al Natale del Signore, un giorno diverso se manca un angelo volato lassù...
Le vetrine sorridono di manicaretti e follie, la gente ti incontra e un sorriso racconta. E porto con me il silenzio, quel duro non dire, fermo nel tempo di anni.
Il mio Natale è un ricordo vivo e crescente, la luce mi aiuta a caricare il sorriso, mettere un ricordo nel mio bagaglio di emozioni e lasciare il dolore per accedere al calore.
Il mio Natale, una lacrima, il tuo viso.
Dietro un vetro a guardare i tuoi giochi nel dolore.
Arranco una parola, sospendo la mia gioia. Vieni accanto a me, fratello, oggi è Natale.... (continua)

Maria Rosaria Bottigliero 16/12/2012 - 19:15
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Il mio nome, dopo di voi...


“ Al lettore affinché sappia come io ho amato questa donna”.
Chi legge, in questo caso, sono io, l'ultima delle sue tre figlie.
La frase è la prima pagina di un quaderno, con la copertina grigia e gli angoli arricciati, che la saliva passata sulle dita non ha placato la voglia delle pagine, appena stinte, a tentare un volo.
E nei sottofondi delle righe le parole filibustiere hanno solcato il mare saccheggiando buste incollate e cassetti chiusi a doppia mandata. Libere, le ho trovate sul cassettone della mamma, quando il suo profumo non aveva ancora toccato il pavimento e muoversi tra le sue cose era come strisciare sulle pareti della mia ferita aperta.
Agosto 1946: quando l'amore corre sulle spalle magre del dopoguerra, sulla tua scapola ferita al confine con la Jugoslavia e lei contava i passi della cicatrice, e t'incantava con le stelle che dalla bocca agli occhi correvano le praterie dei sogni dei sopravvissuti e galoppavano le libertà attraverso le maglie strette delle rett... (continua)

Grazia Giuliani 15/05/2020 - 19:41
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Il mio oggi


Ne ho fatti tanti di salti nel buio nella mia vita. A volte sono caduta su soffici nuvole ovattate: spesso sono piombata nel vuoto, inghiottita dal nulla. Troppe volte sono riemersa dalla penombra acciaccata e delusa. Molte sono le reliquie che ho raccolto sui fondali e tante le margherite che ho sfogliato durante i miei lunghi pellegrinaggi! Per nutrirmi mi sono spesso affidata alla generosità della natura: talvolta florida, spesso ingenerosa. Continuo ancora ad arrampicarmi sulle montagne, ma ora più che mai, ho la necessità di volgere lo sguardo un po' verso me stessa. Non che prima non lo avessi fatto s'intende. La verità è che solo ora, ho cominciato ad avere  maggiore cautela nei miei riguardi. Mi tratto con la medesima delicatezza, che si usa, quando si maneggia il cristallo. Mi sono resa conto di non poter più indossare i tacchi alti e solo ora, mi accorgo che con le mie scarpette basse, tutto sommato, cammino pure meglio. Quando mi capita di farmi male e se le ferite non bruci... (continua)

Giovanna Balsamo 10/06/2017 - 14:48
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