RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
||
Lista Racconti |
Psicologia Andando a Montenero per la solita gita sulla funicolare Alberto quando aveva, credo, tre anni e non sapeva leggere che una lettera alla volta imparata su quelle tastierine alfabetiche con le cose, gli animali e le persone, mi fece tornare in mente una cosa studiata all'Università
Passando velocemente con la macchina mi disse che sul cartello appena sfilato c'era scritto MONTENERO. La velocità della percorrenza non rendeva possibile neanche una lettura agevole. “Come hai fatto a leggere? Chi te lo ha detto?” Gli chiesi. “Ho visto la M, la N e la T e visto che andiamo a Montenero credo ci sia scritto così.” E' la Gestalt, bellezza!... (continua) ![]() ![]() ![]()
PULIZIE EXTRA Oltre al mio lavoro abitudinale di pulizie, sono stata chiamata per pulire la casa di un nonnino di ben 90 anni, a 3 km da casa mia.
La casa è a due piani, lo vedo in giardino con i suoi capelli bianchi chewingum, che mi aspetta, mi ha lasciato l' indirizzo tramite una chiamata. Ciao sono Mary, Enrico? Si sono io, entra pure, ti ho aperto il cancello. Da subito vengo catturata da medaglie medaglie e medaglie, gare in moto che ha fatto, fino a 85 anni le guidava, però altro che nonno di Heidi, le caprette ti fanno ciao. Mi dice di fare un giro veloce. Trovo subito un telefono del 1900, secondo me anche del 1800 , stile la soap il segreto, inizio a comporre un numero a caso, intanto non suona! Sembra una casa molto antica, al massimo mi risponderà la famiglia Adams. Nel pian terreno c'è il salotto con angolo cottura, la camera, il bagno. Sotto le scale una cantina che il giorno dopo viene allagata da un frigo scongelato, saranno mica i fantasmi? Chissà! E sopra,... (continua) ![]() ![]() ![]()
Punti di vista Sono sempre stata dalla parte dei più deboli, a chi si trovava indifeso ho teso la mano.
Fin da bambina ho visto la pazienza di una vecchina che faticava ad attraversare la strada e l'indifferenza della gente, senza offrire di accompagnarla. Lungo strade maldestre ho guardato negli occhi la sofferenza e mai mi sono tirata indietro. Ho regalato un sorriso ad ogni passante, che stanco mostrava i segni del tempo nel suo volto, rughe come solchi mi raccontavano la loro storia. Bambini deboli e insicuri si sono rifugiati tra le mie braccia. Ho donato ascolto con empatia a quella ragazza che mostrava il suo sguardo colmo di ghiaccio, perché il suo vivere era un marciapiede di idee grigie, nonostante il sole splendesse nella mia Isola ogni mattina. Non ho mai sopportato l'arroganza, mostrata o palesata e mi si stringeva il cuore se capivo che quella strada battuta dal vento, investiva la mia anima di tormento. Ho regalato una carezza a quell'uomo che se ne andava solo, investi... (continua) ![]() ![]() ![]()
Quel fermaglio di osso Sono in cucina, mi accingo ad aprire il frigorifero, raccontandomi la scusa di farlo solo per soddisfare la curiosità di vedere come siano stati sistemati gli alimenti in ogni scomparto. Mentre apro l'anta, sento qualcosa che mi pizzica dietro il collo, e subito riconosco la mano birichina di mio padre che si diverte a tormentarmi.
<<Non ricordo più l'ultima volta in cui ti ho detto che odio che tu mi dia i pizzicotti sulla nuca>>. Mio padre sghignazza (incredibile a dirsi) e risponde <<E allora smetti di ripeterlo>>. Sospiro e sbuffo, riprendendo la mia "osservazione" all'interno del frigo. <<Lo sai che mi sento davvero fortunato ad avere una figlia come te?>>. Ok, ricevuto, oggi non posso spiluccare nulla in santa pace. Mi giro verso il mio vecchio, che ha tramutato la sua espressione da "showman del momento" a "agnellino innocente". Fregatura in arrivo per me, per intenderci. <<Cosa ti serve?>> vado al... (continua) ![]() ![]() ![]()
Quella volta che non fui buona Avevo già la nausea e presto sarebbe arrivato il sudore freddo tra i capelli, quando imboccammo la terza curva della strada, che dalla mia cittadina saliva verso Aramo. I finestrini dell'auto di Marcello erano tutti aperti in quella vigilia di Natale e io, con il viso spinto all'esterno guardavo il bosco infittirsi e farsi più buio tra i rami che calavano sulla via. L'aria pizzicava sulle labbra bagnate che continuavo a leccare, mentre con la manica del cappotto mi asciugavo il naso. Quella era la sola macchina in paese e Marcello ne faceva un taxi nei rari casi in cui le persone non potessero prendere il pullman. Noi ci permettevamo quel lusso nelle feste natalizie. L'auto ci portava ai piedi del paese, alla Madonna, così si chiamava l'entrata sotto la porta, prendendo il nome dalla chiesa davanti alla quale si doveva per forza passare. Sarà che Marcello sfrecciava sulle curve a gomito finendo spesso sulla corsia opposta, che la mamma non amava andare al paese nativo del babbo, ma per... (continua)
![]() ![]() ![]()
Questa sono io. Mi presento, sono Celeste, una ragazza di 20 anni, che dopo tanto tempo si è decisa a scrivere quelli che tutti chiamano "STATI D'ANIMO". Detto così sembra qualcosa di veramente complicato, qualcosa che sembra impossibile fare, ma se sono qui a dire questo, vuol dire che in qualche modo voglio "URLARLO". Non alle persone, no a me stessa ma a qualcuno, qualcuno che spero mi stia sentendo, qualcuno che lasci da parte il resto dei problemi, si siede e mi sente, non pretendo che mi ascolti, ma almeno sentire quello che io ho da dire. Nella mia testa ho tanta di quella confusione, non capisco più se fondamentalmente sono in una realtà oppure se ormai la mia cara amica ANSIA a preso il mio posto, come se ormai non sono più io che decido, lei ha deciso così, ha deciso da un giorno all'altro di prendere il mio posto. Sono quasi 6 anni che convive con me, almeno così lei dice. Lei ha questa mania di protagonismo, è così sfacciata.. l'opposto di me.
Con lei si è aggiunta un'... (continua) ![]() ![]() ![]()
Raccolta Prima A fronte dello scarso interesse riscontrato dal primo capitolo di Blue Lobelia mi sono trovato dinanzi a un bivio: confermare la fiducia a Dominique Noir, o continuare con Mastro…
A questo punto, mi sono detto, è forse il caso di fare una riflessione. E mi sono messo davanti allo specchio. Non vi nascondo che per un momento ho pensato di essere bipolare. Alla fine ha prevalso Mirko. Quindi eccomi qui a citare l’uomo attempato coi baffi bianchi nel parco della scrittura che vi ho fatto leggere giorni addietro. Lo scorso 21 di marzo pubblicò due testi anticipati da questa nota: “le poesie che seguono fanno parte di un gruppo già pubblicato in OS tempo fa e perse per via di una disattenzione che me le cancellò. Le ho recuperate e desidero siano nell'archivio del nostro sito…” ecc ecc Ebbene, ecco l’idea: pubblicherò alcune poesie datate già presenti in OS ma rivisitate con la maturità degli anni e con una proprietà di linguaggio diversa. Come in un vero libro di poesie mi prenderò i... (continua) ![]() ![]() ![]()
Raccontami una storia ... Il bell’Andrea
Capitolo 1 tratto da " Raccontami una storia"
![]() ![]() ![]()
RACCONTO BREVE Sono un gentiluomo, a parte l' età che avanza, qualche capello bianco, poca barba, ho ancora una voce da leone, da far invidia ai tenori più bravi.
Visto il caldo di questi giorni, mi sento Loretto Goggi nella maledetta primavera, che fretta c' era, un po' di caldo è sempre piacevole su! Mi piace una ragazza, la Cecilia. Ha i capelli mori, con qualche meches e gli occhi vispi vispi. Un bel sedere stile velina e delle gambe lunghissime. E' super allegra, mi fa sempre cantare felicità! La mia voce è un dono della natura, però sono un po' bassetto, datemi qualche consiglio per conquistarla. Voglio essere slanciato, un ballerino dance. Per i capelli potrei comprare una tinta, oppure rimango come Clooney, portandole un mazzo di rose. Le rose sono sempre un gesto romantico. Mi guardo allo specchio e penso che sono bello così, sono un gallo nano..! Nella botte piccola, ci sta il vino buono!... (continua) ![]() ![]() ![]()
Racconto d'estate Spiaggia assolata, una ragazza
in bikini di cotone stile anni sessanta, capelli lunghi, castani e bagnati. Tra le mani un libro tascabile, in attesa che arrivasse l’amica con le granite. D’improvviso una voce arriva come scivolata dalle frange che rivestivano l’ombrellone: “ Scusi signorina posso sapere cosa legge?” Il primo impulso fu quello di rispondere :” Sono affari miei”, ma guardandolo pensai che non era il caso di essere maleducata, in fondo mi aveva solo rivolto un’ innocente domanda, e poi era carino, aveva due occhi grandi e scuri e per essere sincera mi sentivo anche lusingata di avere attirato la sua attenzione. Quindi mostrandogli la copertina del libro risposi: “ Poesie di Jacques Prevert” . Scommetto che quella che ti (passando subito al ‘tu’) piace di più è “ I ragazzi che si amano” . E senza fermarsi al titolo me la recitò tutta. Rimasi per qualche istante senza trovare nessuna parola, non sapevo assolutamente cosa dire. Ero sorpresa ... (continua) ![]() ![]() ![]()
[ Pag.1 ][ Pag.2 ][ Pag.3 ][ Pag.4 ][ Pag.5 ][ Pag.6 ][ Pag.7 ][ Pag.8 ][ Pag.9 ][ Pag.10 ][ Pag.11 ][ Pag.12 ][ Pag.13 ][ Pag.14 ][ Pag.15 ][ Pag.16 ][ Pag.17 ][ Pag.18 ][ Pag.19 ][ Pag.20 ][ Pag.21 ][ Pag.22 ][ Pag.23 ][ Pag.24 ][ Pag.25 ][ Pag.26 ][ Pag.27 ][ Pag.28 ][ Pag.29 ][ Pag.30 ][ Pag.31 ][ Pag.32 ][ Pag.33 ][ Pag.34 ][ Pag.35 ][ Pag.36 ][ Pag.37 ][ Pag.38 ][ Pag.39 ][ Pag.40 ][ Pag.41 ][ Pag.42 ][ Pag.43 ][ Pag.44 ][ Pag.45 ][ Pag.46 ][ Pag.47 ][ Pag.48 ][ Pag.49 ][ Pag.50 ][ Pag.51 ][ Pag.52 ][ Pag.53 ][ Pag.54 ][ Pag.55][ Pag.56 ][ Pag.57 ][ Pag.58 ][ Pag.59 ][ Pag.60 ][ Pag.61 ][ Pag.62 ][ Pag.63 ][ Pag.64 ][ Pag.65 ][ Pag.66 ][ Pag.67 ][ Pag.68 ][ Pag.69 ][ Pag.70 ][ Pag.71 ][ Pag.72 ][ Pag.73 ]
|
||||||||||||||||||||||||||||||||