RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Lista Racconti |
L'orologio dell'apocalisse Questa mia vita potrebbe essere un sogno e il sogno un sogno nel sogno oppure la realtà. Una realtà "altra" dove le dimensioni sono interferenze e i pensieri campi elettrici. Ho bisogno di risposte, di chiarezza come quando le nebbie si diradano e ci appare un paesaggio nitido, cristallino, vero. Un paesaggio fatto di boschi e fiumi e distese di girasoli.
Anche la politica potrebbe essere solo un sogno, la baldoria che ne consegue, le manifestazioni, le chiacchiere dei giornali e dei media, il lupo che divora l'agnello, la sete di giustizia. Sono confuso. Oggi, sull'enciclopedia del web, ho scoperto l'esistenza di un orologio fittizio chiamato "orologio dell'Apocalisse" creato da un gruppo di studiosi:... (continua) ![]() ![]() ![]()
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L'Ospite Era il pieno inverno di un’altra epoca. La neve regnava sovrana, anche se da qualche giorno aveva smesso di nevicare.
Difficile far desistere Bartolo, il cacciatore, quando si metteva in testa una cosa. E quella volta si era incaponito a inseguire un cervo. Come ipnotizzato, non aveva guardato in faccia né tempo né stagione. Voleva averlo, quel cervo, scuoiarlo e cibarsene. Dopodiché, ne avrebbe impagliato la parte superiore per creare “un’opera d’arte” da appendere al muro in compagnia con le altre, a testimonianza delle sue imprese. Ma si era spinto troppo avanti. E sfuggitogli il cervo, sparito come fosse stato un fantasma, ora se ne stava tornando indietro in groppa al suo cavallo. Malgrado il disappunto, aveva compreso che doveva interrompere l’inseguimento e rincasare. Il cielo incredibilmente bianco e uno strano vento non promettevano nulla di buono. Ne riconosceva l’odore e l’atmosfera. Tra poco si sarebbe scatenata una tempesta di neve. Doveva sbrigarsi. Rigido sul d... (continua) ![]() ![]() ![]()
L'ultima offerta! Mi chiamo Raffaele. Il mio nome può non dirvi nulla; del resto è un nome come un altro: Luigi, Franco, Marco e altri ancora. Quasi certamente assomiglio un po' a tutti quei nomi con i quali non mi chiamo. Una vita normale, un lavoro, una famiglia, e qualche problema. Non sono certo questi ultimi che mi fanno incazz … pardon, innervosire. In fondo non sono il tipo che se la prende per la minima cosa. Sono sufficientemente tollerante, comprensivo, empatico e anche divertente. Così dicono i miei amici. Ultimamente, però, mi riesce difficile mantenere il controllo. Non ho nulla con qualcuno in particolare. A essere sinceri faccio anche fatica ad individuare esattamente con chi avercela. Mi spiego. Guardo la televisione, come molti del resto; e la pubblicità. Leggo il giornale, forse non come tanti. E la pubblicità. Ascolto anche la radio. E la pubblicità. Esco. In macchina oppure a piedi. E noto la pubblicità. Tutto abbastanza standard, direi. Il problema? Mettiamola così: quante ore e s... (continua)
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L'ultimo richiamo Insofferenza,qualche goccia di caffè bollente mi attraversa la gola e d'improvviso ribolle in me quel magma che s'era detto esser divenuto lava e invece brucia
brucia ancora. Sentirsi figli del mondo,pensai , comporta l'assenso nel trovarsi ad avere una madre un po'distratta verso i suoi figli,che mai s'azzarda a chiamar " propri". E'Sera. Tu,terra mia terra di madri,terra di padri terra di uomini senza una patria terra di morti viventi e di vivi,dormienti. Dove sei ora che ti cerco il mio spirito ti brama e tu sfuggente accresci in me la solitudine ed io ti vedo vivere nei fiori che timidamente,sbocciano ti vedo morire nelle foglie che cadono nell'ultimo sole che trafigge,spavaldo,le mie carni nell'urlo del cielo che si fa onnipotente e poi la calma e sboccia un fiore. Terra mia,ti chiamo tale e tu Tu perdonami se davanti a te io mi disgrego piano,lentamente e io ti perdono da quando di queste mie ceneri ne hai fatto il tuo nutrimento. e m'inchin... (continua) ![]() ![]() ![]()
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L'UOMO CHE RINASCE OGNI GIORNO Dopo l’intensa ambiguità della notte, finalmente arriva il mattino. Eppure la notte può essere motivo di piacere, se la si vive guardando le stelle, lasciandosi incantare dalla luna, oppure in quei dormiveglia dove la realtà riesce a baciare il sogno.
La notte, a volte, può essere motivo di tormento, di angoscia, reminiscenza, a tratti, di paure ancestrali che vivono nell’animo in modo così forte e a volte violento, tanto da essere motivo di incubi da cui si vorrebbe fuggire. Allora il mattino solleva “languido il velo della notte” quasi a rappresentare con dolcezza la mano che lentamente apre un’imposta o solleva pian piano una tapparella, quasi da sembrare un dolce sbadiglio del giorno. Visione romantica che si apre all’osservatore, che rimane affascinato per le stupende tonalità d’azzurro, coperto a tratti da candide nuvole e intimidito per la loro immensità. La brezza del mattino offre un altro spettacolo: le nuvole corrono e lungo il percorso cambiano forma e dimensione tanto ... (continua) ![]() ![]() ![]()
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