RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

La danza della morte


Dal blu laccato di due ampolle su un comodino, il riflesso di Giuditta sorrideva alla nuova giornata velata.
In quel periodo era il manicomio più assoluto. Una festa continua. Bastava uscire di casa per assaggiare il delirio, e le conseguenze erano quasi sempre devastanti.
E tutto era infiammato; le ragazze erano avide di avvenimenti, speravano in cuor loro che qualcosa accadesse e che il cataclisma soffiasse via le banalità dalle loro case e si corresse corresse fino allo sfinimento, fino alla morte dei sensi.
E Giuditta era una di loro, rideva per niente e s'arrossava come un fuoco se qualcuno la baciava sulla guancia, ma poi bastava spegnere i tramonti interiori per tornare in sé.
Le notti più belle erano quelle dove ci si agghindava con merletti e arabeschi variopinti, rossetti rosso fuoco e si guardava in faccia la notte, a testa alta, con la scia di papavero e di rosa ballando a più non posso sotto le fumigazioni di afrodisiaci per la mente.
Giuditta riuniva in sé gli op... (continua)

Giorgia Deidda 20/01/2014 - 13:41
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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LA MEMORIA DEL CUORE


Appoggiata al muretto del lungomare, respiro a pieni polmoni l’aria carica di sale che mi riempie le narici, mentre osservo dabbasso le onde di sabbia dorata della spiaggia di Santa Maria di Castellabate, teatro di molte estati della mia infanzia.
E’ da molto che ci manco, l’ultima volta avrò avuto all’incirca nove o dieci anni. Mi rivedo bambina, giocare in acqua per ore noncurante delle dita raggrinzite e scorrazzare di sera senza meta lungo le viuzze del centro; in quelle estati, senza dover accendere un mutuo, era possibile prendere in affitto una piccola casa poco distante dal mare e trascorrervi un lungo periodo prima del rientro in città a settembre.
Durante le vacanze, oltre ai miei genitori e mia sorella, c’era anche zio Luciano, dall’innata simpatia e dal buonumore contagioso, e sua moglie Rosa, donna solida e pragmatica di un tempo, con i loro due figli, che ad inizio primavera si divertivano a proporre le mete per il mare, tra un bicchiere di vino rosso ed una spaghettata... (continua)

PAOLA SALZANO 03/05/2022 - 12:14
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LA MIA CITTA’


E ‘ Notte ……sto venendo via dalla mia Contrada …… dopo aver sentito l’ennesimo aneddoto , che per ore starei a sentire …………… mi incammino lungo le vie della mia tanto amata città , la quale può avere tutti i difetti del mondo ma io amo con tutto me stesso……..qui , dentro queste mura c’è un pezzo di storia della mia vita , della mia famiglia…… che passa da mio nonno , i miei zii , mio padre e mia madre …….passando dalle frittelle che facevano in piazza del campo ……. ai materassi di san martino che negli anni 60 , faceva mio nonno tappezziere……. fino ad arrivare ai quadri di mio padre … ….. sto attraversando vicoli e scorci prendendo la strada di casa …………..quei vicoli e scorci di Siena che spesso sono stati immortalati nelle tele dal Pennello di mio padre …. mi soffermo a guardare il cielo …… e una lacrima scende ……e immagino per un istante Siena all’interno di una fotografia in Bianco e Nero…………chiudo gli occhi per un istante e faccio un salto indietro nel tempo……..e vorrei che fos... (continua)

Lorenzo Bianchi 29/07/2016 - 12:59
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La mia memoria


La mia memoria

“Mo’ ene Natale nun tengo denare”
Carosone docet in tempi moderni.
Oggi mi risveglio e il calendario
segna 23 dicembre 1967. Ultimo giorno di scuola
prima delle agognate vacanze di Natale.
Una nuova faccia della stessa medaglia
la miseria…. ma chi l’avrebbe detto che oggi
saremmo tornati a rivivere fine anni sessanta
meravigliosi anni sessanta.
Pregni di pulsioni, emozioni, semplicità e onestà
Parole sconosciute oggi ai più.
E gli odori , i sapori che bei ricordi.
Avevo 12 anni .
Le nevicate erano copiose,
la neve raccolta la potevi mangiare.
Alle sette di mattina il graffiare delle pale sui marciapiedi
e le scale. Un esercito di persone pronte
a liberare l’accaduto della notte. Una coltre bianca.
Dalle tute di lavoro usciva il collo alto di una maglia di lana
a coste, ed il fiatone si sollevava a mo’ di scie spesse
quasi solide.
Si passava attraversando con umiltà e rispetto
quei viottoli creati ad arte e si correva per andare a scuola... (continua)


luciano rosario capaldo 02/02/2015 - 20:10
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La non vedente


In una festa paesana, una sera del mese di Agosto, nella piazza principale del paese, vicino il palazzo del comune. Quella sera in piazza c’era il veglione, si ballava tutta la notte. Nonché in un angolo della piazza, sedute in una panca, due ragazze sorelle. Io guardavo la più alta delle due che mi fissava immobile, senza fare nemmeno un cenno con la testa. A tal punto mi alzai e le chiesi di ballare. Senza esitare accettò. Ballava molto bene. Durante il ballo ci scambiammo le nostre vedute, chiesi come si chiamava e lei mi rispose Giulia. Nella pausa la accompagnai al suo posto . Intanto la sorella era assente. Giulia tirò fuori un ventaglio che agitava per il troppo caldo. Mentre io cercavo la sua mano per accarezzarla, le cadde il ventaglio. Io subito mi inchinai per prenderlo e alzandomi la sfiorai cercando di baciarla. Solo in quel istante mi accorsi che lei non vedeva ma tastava il mio viso con la mano cercando la mia bocca. Io mi staccai da lei con brividi di colpa mentre lei c... (continua)

Salvatore Rastelli 06/01/2017 - 11:51
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La notte di un bianco Natale


Notte di un bianco Natale.
Corre lontano questa notte in un pomeriggio del 1942.
Frugo in un vecchio brogliaccio i miei ricordi.
Tra pareti di un inverno gelido
l'infante attingeva al petto ad un seno magro
sotto gli archi di un viadotto.
A volte certe avversità sembrano miracoli
per quanto solo fatalità.
In quell'epoca avevo appena dieci anni.
La vigilia di Natale, scalzo per le vie del mercato
una giovane donna mi fermò chiedendo:
“Sei tu Pinuccio?”
Poiché il mio nome è Salvo io risposi: “Sì.”
“Allora guarda. Porta questa cestina a casa mia.
Di fuori trovi mia figlia. Dalle questo cestino.”
Credevo di sognare.
Senza conoscerla io presi quel cestino e lo portai alla donna sotto i portici.
Nel cestino c’erano un biberon con il latte tiepido,
due panini e un’arancia.
Arrivai a casa dove da ore mi aspettava mia mamma.
Presi delle sberle e poi un ricordo che il mio cervello
non cancella più:
Mia mamma mi prese sulle braccia e mi portò le mie piadine.
Tra le... (continua)

Salvatore Rastelli 19/12/2021 - 17:48
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LA PANCHINA DI BARCOLA


Se ne stava seduto tranquillamente sulla panchina di fronte, ai giardini pubblici di Barcola, in quella pineta in riva al mare, fissandomi con insistenza sin dal primo momento in cui era arrivato. Quel ragazzo sembrava proprio spuntato dal nulla.

LA PANCHINA DI BARCOLA

Ero intento nella lettura di un libro, mentre mi stavo gustando l’aroma del fumo della mia pipa, fedele ed irrinunciabile compagna nei momenti di solitudine.
L’atmosfera intorno era tranquilla e serena, tipica di una mite e fresca giornata di inizio primavera. Si udiva soltanto il canto degli uccelli, mentre un dolce profumo di fiori freschi si diffondeva nell’etere intorno a noi. L’unico rumore proveniva dallo scrosciare ritmico delle onde che si frangevano sugli scogli della spiaggetta vicina.
C’era un leggero vento : una dolce brezza che però non infastidiva, ma rendeva il clima più accettabile e confortevole. La bora : quel vento che a volte, in pieno inverno soffia raffiche così potenti da riuscire a roves... (continua)


Rayban Mantello 17/05/2023 - 22:00
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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