RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

Quanto costa una sigaretta?


- Giusè, vammi a prendere dodici nazionali esportazioni senza filtro.
Era un ordine, e sempre a lui era rivolto. Essendo il più grande, con i suoi dieci anni, gli toccava fare quel servizio a papà.
In quel momento, Giuseppe stava affacciato alla finestra e guardava i pochi veicoli che si incrociavano sotto di lui. Faceva il gioco solitario di controllare se almeno una Giulietta Sprint sarebbe transitata nel giro di un quarto d’ora. Era improbabile, date le caratteristiche del mezzo. Pochi, infatti, si potevano permettere una macchina di quel tipo. Lui, invece, si era potuto permettere l’orologio da polso, nel senso che glielo avevano regalato per la Cresima. Con quello, appunto, era in grado di condurre il gioco.
Era una dolce serata primaverile. Le tenebre non erano ancora calate.
- Spicciati, Giusè, che fra poco è pronta la cena.
Giuseppe si staccò dal davanzale. – Uffà, perché proprio io?
Per tutta risposta, il papà gli allungò un biglietto da cin... (continua)

Giuseppe Novellino 01/03/2016 - 12:44
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Quanto era emozionante?


Quanto era emozionante tanti anni fa? Quando si era teenager, e ci si innamorava della persona del banco accanto a scuola, o della persona che abitava nella casa accanto.

L’emozione più grande era quando non avevi ancora il suo numero di telefono, così sceglievi l’amicizia più goffa per fare il gioco sporco, al posto tuo, ovvero quello di mettere una lettera sotto al suo banco, o nella cassetta della posta.

L’attesa creava un’atmosfera unica, quella atmosfera che si riempiva di esplosioni e batti cuori quando ricevevi una risposta, scritta a mano. E se la lettera era lunga e positiva, ti impegnavi e ne scrivevi immediatamente un’altra.

Poi arrivava il giorno in cui prendevi coraggio e scrivevi il tuo numero di telefono, per una chiamata o un sms.

Il resto è storia, te lo ricordi?... (continua)


Ejay Ivan Lac 09/12/2023 - 04:25
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Queequeg il sub


Sbattuto sugli scogli dalla vita è tornato su di essi per guadagnarsi il pane.
Ospite delle patrie galere, uscito di prigione, ha deciso di tirare avanti pescando, con un vecchio fucile arrugginito nello specchio d'acqua antistante lo “Scoglio della Regina”, nome altisonante di una struttura ottocentesca restaurata in stile razionalista.
Un vecchio fucile da pesca “Cressi”, una fiocina ed un coltello le sue armi per sopravvivere cacciando polpi, gronghi e piccole prede da vendere a qualche ristorante voglioso di offrire pesce freschissimo alla clientela.
La faccia riarsa dal sole e dal sale, nella sua muta lacera, è un capitano Acab orfano del Pequod, arenatosi come lui in acque troppo basse.... (continua)

Glauco Ballantini 27/08/2020 - 09:36
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Quel Viale


Sì proprio così:
Quel viale ai miei tempi si chiamava Viale del Impero,
tutto alberato. Ricordo, tante volte da bambino si andava a passeggio con i miei genitori e tante volte con i miei coetanei si giocava a nascondiglio. Da giovanotti con le nostre amorose fra un albero e l'altro rubavamo baci e promesse e a tardi sera era il viale degli amanti.
Tanti bei ricordi! Oggi quel viale ha un altro nome:
Viale della Libertà, che io attraverso con un bastone
e un crisantemo.... (continua)

Salvatore Rastelli 22/11/2016 - 11:26
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Quel vino rosso rosso slavato


Dal profumo che si era sparso per la casa, si capiva che il dolce era riuscito; mele, fichi secchi e la nostrana uva nera erano finiti nell’impasto e avevano reso il dolce una bontà. Almeno questo era stato il gradimento dei commensali, riuniti per il pranzo durante la giornata in cui si vendemmiava. Il padrone di casa aveva aperto una bottiglia del suo vino; di colore rosso slavato, dal sapore gradevole e frizzante, anche se non poteva certamente vantarsi di chissà quale etichetta, faceva bella copia con il dolce di Teresa. Al pomeriggio si tornò al vigneto, la nebbia del mattino se ne era andata e al suo posto un bel sole dava calore e buonumore. Tra i filari una lunga fila di colorati secchi in plastica si riempiva presto di grappoli, qualche cesta superstite di lontane vendemmie faceva ancora bene il suo compito e chiacchiere questo o su quello riempivano l’aria, dove nugoli di fastidiosi moscerini la facevano da padroni. Qualcuno ogni tanto svuotava i secchi nel carro che avanzava... (continua)

Ivana Piazza 14/10/2017 - 16:34
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Questione di banco


Al funerale siamo stati grandi, la Terza A tutta all'ultimo banco, anzi in piedi, dopo l'ultimo banco in chiesa, da conquistare come a scuola.

Gli altri posti li abbiamo lasciati agli altri perché siamo entrati per ultimi, siamo rimasti accostati lungo il muro della chiesa, in fila per uno, come alle elementari.
Ad un certo punto mi sono sentito un braccio intorno al mio, di una compagna di classe con la quale, in cinque anni di liceo, avremo scambiato dieci parole alla settimana... però li... beh eravamo tutti in sospensione... se non fosse che era per una occasione così direi che meglio, tutti, non ci saremo potuti comportare... meglio che al tempo del liceo... C'è chi fa sempre l'ironico ma l'ho sentito che rompeva il fiato per non scoppiare... nessuno lo ha fatto.
Sobri come era lui.

Quando il sabato mi sono risvegliato dalla piccola pennichella e mi sono messo al computer per cazzeggiare quelli strani messaggi con il ciao che precedeva il nome... ma come, come può esse... (continua)


Glauco Ballantini 13/07/2015 - 13:11
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Reminescenza di una giornata esclusiva - Pagine di un matrimonio


La maggior parte delle coppie preferisce sposarsi nei mesi primaverili o estivi, noi volevamo uscire dai cliché e abbiamo scelto un mese rigido, ma non per questo meno affascinante e romantico.
Anche il tempo quella mattina, si era organizzato per rendere tutto splendido! Era una fredda ma assolata mattina di gennaio, l’otto.
Era sabato, il primo dell’anno nuovo, eravamo entrati nel 1972.
Molte le attese per quell’anno sconosciuto, prima fra tutte la mia gioia di vivere, perché era il giorno del mio matrimonio. Giovanissima e raggiante camminavo verso l’altare e verso una nuova vita.
La notte era passata agitata, mi sentivo invadere da un'ansia arcana, da un senso di vertigine e di smarrimento, come davanti a certe atmosfere torve, e il mattino crampi e dolori addominali.
L’attesa del parrucchiere, del fotografo, del fioraio, della macchina, ogni cosa era amplificata e vissuta al rallenty, come dentro ad una nebbia che tempera i contorni della realtà. Indossare il vestito bian... (continua)

Tiziana Pedol Barone 08/01/2016 - 06:54
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Ricordando la mietitura


C’era davvero una gran polvere, per non parlare poi del rumore, Teresa doveva gridare per richiamare l’attenzione: aveva portato da bere e tutti le furono grati, la polvere scendeva e seccava la gola. Era l’ultima volta che si trebbiava così, l’anno dopo sarebbe arrivata la mietitrebbia direttamente sul campo; Teresa ne fu dispiaciuta, le piaceva la confusione del trebbiare sull’aia. Arrivava gente ad aiutare e tutto si concludeva con una bella mangiata. Lei era una piccola donnina di dieci anni, forse troppo matura per la sua età, ma dall’altra parte non si poteva fare diversamente: la mamma aveva bisogno del suo aiuto e Teresa lo capiva coscienziosamente, anche se la voglia di giocare era tanta, ma veniva presto ripresa dal papà che la invitava a tornare ai suoi compiti domestici. Per tornare alla mietitura, Teresa aveva memoria di quando piccina veniva portata nei campi e sistemata all’ombra di qualche albero al limitare del campo, dove la mamma andava ad aiutare il papà. Le piaceva... (continua)

Ivana Piazza 30/09/2017 - 17:19
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Ricordi


Infiniti sono i ricordi della vita,
alcuni già dei primi anni,belli e meno belli,tra paure e gioie,da ragazzina spensierata a donnina di casa,
sempre pensierosa tra paure e gioie.
Poi l’innamoramento, il matrimonio,un ricordo bellissimo
tutto ritorna nella mente,come un film.

Tre anni dopo…

Il grande dolore,la perdita di mia madre in giovane età,
e nello stesso anno la gioia nascita di una figlia
quasi a curare la ferita,anche se mai guarita.

Intanto trascorrono gli anni …

Quanti bei ricordi,i vari matrimoni di fratelli e sorelle,
nascite dei nipoti,l’importante presenza dei nonni.

La gioia per la nascita di un altro figlio.

Ricordi bellissimi trascorsi in famiglia,tra battesimi, prime comunioni, i compleanni festeggiati insieme,
ogni occasione era buona per stare insieme in famiglia.

Nel 2005 il dolore della perdita in breve tempo di mio padre.

5 anni dopo…
Molto dolorosa la perdita di mia sorella in giovane età,
da allora è cambiat
a la mia vita... (continua)


maria pompa 02/02/2014 - 16:29
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