RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

UN POMERIGGIO


Un pomeriggio, mi suona il telefono di casa.
Rispondo e dall’altra parte ,sento la voce squillante di una signora che abita in piazza.
Mi chiama per chiedermi che ne penso di una proposta a pagamento, per  pubblicare  un libro di fotografie ,siccome da un po’ di tempo pubblico libri e più o meno so quando ci sono truffe o meno.
Io penso a possibili editori gratuiti e nella mia nuvoletta immaginaria, immagino  un altro tipo di foto.
Scene di attori, bei moraccioni , sguardo super seducente, fisico palestrato da far paura alle palestre.
Poi penso a tutte quelle belle poesie che potrei dedicargli.
All’improvviso torno nella realtà quando mi dice: ci sei? sono  di fronte casa tua.
Io le chiedo:  davvero  sei in macchina fuori casa mia?
Lei: sono dall’altra del campo  che ti guardo dalla camera di mia figlia.
Io ero già pronta con il telecomando per aprirle il cancello e invece lei mi vede a una distanza che nemmeno un gatto può vedere un topo.
Così struccata, mi pettino... (continua)

Mary L 24/10/2016 - 13:48
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Un pranzo particolare -1


Finalmente ci siamo rivisti!
Dopo venticinque anni è stato stupendo pranzare insieme.
Certo, è durato poco ed è sembrato anche di meno tanto il tempo è volato via.
Prima di entrare nel locale ci sono stati autentici momenti di gioia. Avevamo entrambi voglia di tuffarci nel passato, i modi di dire che avevamo, e quel suo cercare di finire le frasi che iniziavo anticipando quello che volevo dire, o dicendolo insieme come in un coretto.
E' stato un modo per tranquillizzarci a vicenda. Si sa che in momenti di tensione o si parla poco o troppo, il nostro era un parlare soprattutto teso a confermarci che eravamo proprio noi.
Certo, erano passati anni, ma la sostanza era la stessa.
A chi ci avesse visto in quei pochi minuti prima di arrivare al locale avrebbe raccontato di due scemi che ridevano e scherzavano, come bambini ai quali era stato ridato il gioco che avevano perso!

Appena seduti, mi ha detto:
“Bisognava rivederci. “Per forza!”
“E ora non lasciare passare venticinque ann... (continua)


Beppe Billi 17/03/2022 - 14:30
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Un vero amico


Una buona amicizia?
Non è facile! perché ci vuole un reciproco impegno, sforzo, sacrificio. Poi bisogna anche chiedersi: sono disposto a dare al mio amico qualcosa di me stesso, anche in termini di tempo e risorse? io: cosa cerco in un amico? Come posso essere un vero amico! Cosa ci vuole per coltivare un’amicizia che duri nel tempo?
Immaginiamo di avere un bel giardino: per tenerlo bello accorre gli diamo le giuste attenzioni!. Similmente far crescere un’amicizia richiede molto tempo e molte attenzioni. Se vuoi che duri nel tempo: finche dipende da te! non devi risparmiarti in quanto a mostrare affetto e interesse. Se guardiamo la società di oggi, ci incoraggia a concentrarsi solo su se stessi invece di essere altruisti. Perciò, vuol dire molto avere qualcuno che si interessa davvero di te senza aspettarsi necessariamente qualcosa in cambio.
Parlare insieme degli interessi che abbiamo in comune, ascoltare quello che dice, rispettando le sue opinioni, sicuramente rinfo... (continua)

donato mineccia 07/11/2016 - 19:23
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Un'amicizia particolare


Ogni mattina le insegnanti accompagnano gli alunni in file ordinate per due, le femmine precedono i maschi.
Claudio sgattaiola sempre avanti, superando i compagni, per fermarsi dietro di me. Mi tira una treccia, mi da una spintarella, trova sempre un modo per attirare l’attenzione.
Mi divertono gli stratagemmi che inventa ogni volta per divincolarsi dalla sua maestra senza rispettare le regole. Lei minaccia di metterlo in castigo dietro la lavagna o costringerlo in classe durante l’intervallo ma lui finge di non sentire e prosegue. E’ insolito per un bambino di otto anni sfidare apertamente gli adulti e ammiro il coraggio e la sfrontatezza che so di non possedere. E’ impertinente, disordinato, scalmanato e sudato, un tornado che travolge tutto in un baleno.
- Guarda cosa mi hai fatto ieri. – dice abbassando un calzino. Un livido verdognolo spicca in mezzo allo stinco ossuto.
- Ti sta bene! Guarda – indico i lividi sul mio braccio - questi sono i tuoi pizzicotti!
Non ci frequentiam... (continua)

Candlelight Candle 18/04/2015 - 14:47
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Una Storia di un'amicizia


Ci nascondevamo dietro una pila di libri e fumavano le sigarette Nazionale con filtro, che tu rubavi a tua madre.Erano anni pieni di speranze e di divertimento fatto di cose semplici. Franco aveva una Belvedere ed era fresco di patente.Con 50 lire di benzina, facevamo il giro di tutto il paese e ridevamo per nulla. Tuo padre, di tanto in tanto, ci portava a ballare a Campomarino, in un locale dove facevano musica dal vivo "La Conchiglia". Non ci perdeva mai d'occhio e i ragazzi che ci corteggiavano, avevano vita dura. Poi gli esami di maturità e l'iscrizione all'università.
Ci sarebbe piaciuto tanto studiare insieme,ma io non avevo le possibilità economiche, che invece avevi tu e a nulla valsero le preghiere di tuo padre, che si offriva di pagare la stanza anche per me a Roma. No,io ero povera, ma tanto orgogliosa. Così tu andasti via ,ti iscrivesti ad Architettura a Roma, mentre io continuai gli studi Umanistici,iscrivendomi a Lettere Classiche, nell'Ateneo di Lecce.
La no... (continua)

Teresa Peluso 16/06/2020 - 15:20
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Una vita al galoppo


- M’illumino d'immenso..... facile per lui, di certo non aveva i miei problemi.- Io, è già tanto se mi illumino con i raggi di una candela. Miriam ripose la vecchia raccolta di poesie mentre nelle mente passavano le immagini del felice periodo scolastico, ormai passato da più di venti anni. Una vita iniziata tra molte aspettative familiari e finita in una vecchia stamberga di periferia, vicino ad un deposito di treni. I fischi all'arrivo ed alla partenza, dei convogli merci, diretti in altre città, erano l'unico segno di movimento ancora vivo nella sua mente. Desiderava con tutta se stessa di potersi spostare da quel luogo che la attanagliava, senza speranza. Partire verso nuovi lidi ariosi, illuminati, rigogliosi di natura e pieni di bella gente. Partire per non tornare più, anche a piedi, con le sue poche cose, partire per sempre. Già ma con quali piedi? L'unico problema era la sua condizione fisica. Ridotta su di una carrozzina con le gambe amputate. Ricordava ancora ogni momento d... (continua)

paolo signorini 05/04/2016 - 18:46
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