RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 




Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Due tazzine di caffè


È quasi l'alba tutto è silenzio nel piccolo cortile,
solo il cinguettio'dei passeri echeggiano nell'aria,
seduta nel mio balcone osservo pensierosa il tuo balcone,
quanti ricordi mi attraversan la mente e penso
a quest'ora lei era lì che aspettava!
Ti rivedo ancora amica mia quando attendevi il mio segnale
fatto da un leggero sibilo per dirti vieni
è pronto il caffè e tu poco dopo arrivavi da me.
Quanta nostalgia amica mia, pur se problemi ne avevamo tanti
allo spuntar dell'alba puntualmente ci prendevano un caffè
serenamente.
Amica mia molti anni son passati dal tuo dipartir
ma io questa mattina pensando a te
ho preparato come allora due tazzine di caffè.... (continua)

Giuliana 2 Marinetti 2 08/07/2017 - 15:48
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e poi arrivi tu


Era un giorno piovoso , la città era immersa nel grigiore delle nuvole che la sovrastavano, proprio come l ‘ umore di Sara ,una ragazzina di 17 anni . Prima di allora era sempre stata una ragazza con il sorriso , piena di vita ,ma da quando si è trasferita nella nuova città molte cose in cominciarono a cambiare , a partire dal ambiente familiare.
La mamma era un insegnante di lettere e il padre un avvocato , lei frequentava il quarto anno di liceo e aveva sempre ottimi risultati a scuola ,non dava problemi di alcun genere ai suoi genitori ed era sempre di ottimo umore ,aveva sempre un del sorriso stampato sul suo paffuto viso.
Ma un giorno qualcosa cambiò in quella ragazzina dal dolce sorriso , i suoi genitori decisero di separarsi ,le cause a lei furono ignote , ma giorno dopo giorno sentiva questo “tragico” peso gravarsi sulle spalle. A scuola le amiche la isolarono , essendo nuova già era difficile inserirsi, i compagni la prendevano in giro a causa del suo aspetto paffuto... (continua)

esse landol 24/10/2014 - 11:15
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E', ormai,...


E', ormai, da molto tempo, una costante dell'esperienza di vita di Pecchio riconoscere nelle persone lontane, fisicamente, coloro che gli sono più vicine, moralmente o spiritualmente, in realtà, di quelle che vivono nella sua stessa città.
E' una grande gioia, per Pecchio, ricevere foto e lettere dai V.I.P. e dai loro collaboratori, ma codeste foto e lettere diventano, per Pecchio, motivo di dispiacere quando si accorge che gli amici della sua città non s'impegnano a parlargli, a scrivergli, ad incontrarlo per paura del rapporto che potrebbe instaurarsi tra Pecchio e loro e se, qualche volta, s'impegnano lo fanno per "pagare una tassa" o "per togliersi un dente" o fanno come Rossella O'Hara e dicono:"Ci penserò domani!" che significa:"Non ci penserò ne' ora ne' mai!"
Pecchio non vuole dare l'impressione di essere pessimista.
Può dire, al contrario, che tutto ciò che lo stimola a prendere l'iniziativa (scrivere o fare altre cose ... (continua)

Luca Lapi 17/06/2015 - 14:52
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Effetto Cinema


La Parini era l’amica delle medie. Insieme alla Tresconi erano sedute nel banco davanti a me e l’Abbati, e c’era davvero un bel rapporto, tutto racchiuso durante le ore scolastiche, ma molto complice e collaborativo.
Come la Tresconi era l’amica della scuola; dall’aspetto riservato, abitava sul viale Carducci in una palazzina indipendente.
Esperta di matematica e inglese nel lavoro di gruppo.
Aveva un fascino sorridente; sarà stato per quel dente leggermente inclinato che dava al sorriso un fascino particolare, i capelli neri e mossi di media lunghezza e gli occhi verde scuro.
Al termine delle medie era diventata una ragazza elegante. Un fascino irraggiungibile alla Claudia Cardinale.
“Vaghe stelle dell’Orsa…”


Centodieci scolastico... (continua)


Glauco Ballantini 13/02/2016 - 07:38
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Eravamo sei amiche al bar


Ogni mercoledì mattina mi alzavo con la certezza che quella sarebbe stata una mattinata diversa, avrebbe spezzato la monotonia e la ripetitività degli altri giorni.
Confesso che mettevo anche un po’ di cura in più nel prepararmi. Uscivo di casa verso le dieci e venti per essere puntuale all’appuntamento con le amiche per il consueto caffè, concordato per le dieci e trenta.
Mentre camminavo per raggiungere il bar ‘ Sedicinoni’, pensavo a chi di loro avessi trovato per prima, ma girato l’angolo vedevo quasi sempre, oltre lo schienale del divano, le teste di Luisa e di Annamaria . Entravo, sicura della loro gioiosa ed affettuosa accoglienza.
Gli abbracci di Annamaria erano quelli più speciali ed i più coccolosi, considerato che le sue condizioni non le permettevano di esprimersi a voce per cui i gesti avevano una valenza superiore.
Annamaria è una donna bellissima, curata, dolce dagli occhi che parlavano di gioia quando ci vedeva arrivare.
Con lei c’era sempre Luisa, la sua accom... (continua)

santa scardino 30/03/2020 - 14:20
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Eternamente tuoi amici


Conosco un amico di tutti noi,
un amico fedele di tutti noi,
il suo nome è Dolore,
esatto Dolore;
un giorno Dolore si sposo,
prese in moglie una certa Solitudine,
anche lei tua eterna amica,
ebbero due figlie ed un figlio,
che si chiamano: Sofferenza, Pena e Ricordo.
Non ti lasciano mai,
non ti lasceranno mai,
eternamente tuoi amici,
eternamente tuoi amici.
Un giorno chiesi a Dolore: " Come mai sei dolore?"
Mi rispose: "Perché il dolore è ovunque, dovunque"
Dopo aver sentito questa risposta gli domandai: "Come mai non mi abbandoni mai?"
Mi rispose: "Perché il tuo cuore prova eterno dolore, amico mio."
Non ti lasciano mai,
non ti lasceranno mai,
eternamente tuoi amici,
eternamente tuoi amici.
Dopo aver parlato con Dolore incontrai Solitudine e le chiesi: "Tu come mai sei solitudine?"
Lei mi rispose: "Perché anche quando siamo insieme agli altri in realtà siamo soli"
Un po' angosciato per questa sua rispos... (continua)

Raffaele Ciriello 24/06/2016 - 12:06
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Facebook fa miracoli....


Un ragazzo si ritrova a casa solo e preso male dalla routine della quotidianeità, sdraiato sul suo letto a pancia in su, mano appoggiata sulla fronte, per passare il tempo gira sul famoso social network internazionale, aspettando l'ombra di un qualcosa che gli dia la minima curiosità per potersi interessare pienamente, passano i secondi e i minuti. Niente tra le solite notifiche di discorsi in cui ti senti estraneo, in cui ti trovi in mezzo ad un certo punto un messaggio in posta, era una ragazza che gli scrisse un "ciao :)" che lo spinse alla curiosità. Loro due fecero conoscenza, lei era un po' sulle sue, non lasciava capire le sue emozioni e restava un po' nell'anonimo quasi a non voler far capire che fosse una ragazza di poche parole e pochi sorrisi, i due si conobbero e la ragazza poco a poco fece intravedere un carattere inaspettato, dolce, sensibile, creativo, affettuoso, sembrava u'altra persona. I due fecero sempre più conoscenza e lei oggi come oggi continua ad esse... (continua)

Carolina Piccolina 23/09/2013 - 15:48
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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FRANCO, EPIFANIO E IL CANE RANDAGIO


Franco frequentava la seconda elementare e tutte le mattine percorreva la stessa strada per raggiungere la scuola. Durante il tragitto s'incontrava con altri compagni ed insieme con alcuni di loro andava a comprare il solito panino, che consumava durante la ricreazione.
Un giorno, mentre andava a scuola, si accorse che un cane scarno lo seguiva e con gli occhi, dallo sguardo triste, già esprimeva chiaramente la sua necessità.
Franco era buono ed educato, ma anche i suoi compagni non erano da meno; pertanto, subito ognuno di loro gli porse un po' di pane, che il cane ingoiò in un baleno. Franco gli accarezzò affettuosamente la testa ed il cane poi lentamente si allontanò. Ricevette ogni mattina un pezzo di pane e una carezza.
Passarono i giorni ed anche i mesi, quell'amicizia si strinse sempre di più, tanto da suscitare invidia o chissà quale altro ignobile sentimento in un ragazzo di strada di nome Epifanio, che abitava vicino a quella scuola.
I genitori di Epifanio erano due maled... (continua)

Gino Ragusa Di Romano 12/06/2013 - 17:50
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