RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Autore |
a chi fu Da sola sul tetto del mondo
s'accasciano le parole ed è subito giorno si levano i pensieri e mi s'aggirano intorno la vita e la morte nera come la pece,silente come la sorte s'aggira attorno a me ed è subito la notte. M'avvolge ed io inerme travolta e tu come lancia trafiggi tutta d'una volta immobile impetuosa è la vita che va storta e s'io continuo ritto t'aggrappi a me e anch'io trafitto. La vita d'un uomo che in pezzi cosparge la terra d'una specie che a carponi raccoglie quei pezzi che lungi dall'esser qualcosa presuntuosi si dicono niente e quell'uomo i cui pezzi si fanno terreno non può dirsi libero ma torbido e silente rumoroso e poi il niente. la morte lo consuma era uomo ora è fortuna la fortuna di chi può dirsi libero se non deve dirsi di figlio di terra,madre d'infante uomo d'affari donna importante figlio dell'affrica o d'una terra asciutta cosparso d'onori o con la nave in rotta. Ora è senza una meta O figlio di silenzio... (continua) ![]() ![]() ![]()
L\'evasione Ei
Immoto rimase, nell'incessante corsa d'un mondo che non s'accorse del docile accasciarsi di gambe stanche dell'irruente serrarsi d'occhi diversi e lo sguardo altrove basso,l'abisso controvento ove il sole non sorse mai; Ove quel giorno, stanco m'accasciai; E seppi udire lancette correre e che docile quel vociare persone mai stanche di dirsi mai stanche, d'andare. Volli fermarmi e immobile, immota la terra sottomquelle gambe tremulanti, in mezzo alla mobilità d'un mondo ove il bujo più profondo è oscurato dalla luce d'una consuetudine, O sorgente una foce, ove la gente quando stanca può riposarsi e sotto lo sgorgar dell'acque quel viso stanco, con le lacrime sue sciaquarsi; Non seppi mai bene ove fu quella fonte, ed in che direzione andare. Seppi solo poi fermare un'assurdo giro immenso per le anime più scure, col blu,col cielo quell'azzuro denso e intenso e quante volte mi son perso aggrappato all'ali dell'uccello e alto in alto,vo... (continua) ![]() ![]() ![]()
Seppi andare e inciampai nell'amore. In quel grigiore , cielo plumbeo , seppi stranamente udire , nonostante l'incessante scappare via della pioggia, l'amore.
E fu nel cangiante intrecciarsi del grigio e poi rosso e finalmente azzurro che, trovai la sfumatura della mia vita. Una notte,un cielo senza stelle,e un'immensa luce. Irrilevante la stagione e il cadere delle foglie e i fari del lontano carovan che vicini parevano trascinarmi a sè. Inerme,immobile,stasi divina davanti ad un mondo in ritardo. E la frescura mi accarezzava i capelli,ormai grigi e sporchi,sudici,del tanto tempo che mi separava dalla giovinezza. Immensi percorsi si sono intrecciati nella mia vita attraversati dalle molteplici figure dell'uomo, da cui strappavo i pezzi che più mi piacevano per ricucirli addosso a me. Bambola di pezza; seppi essere tante cose e con un'attitudine quasi camaleontica riuscì a sfuggire a tanti pericoli e tante strade non percorsi. Seppi apprezzare l'intensità del silenzio e il rumore incessante dell'immobilità. Su... (continua) ![]() ![]() ![]()
L''orizzonte Approdai
e la terra disse di me come figlio di guerra sotto il giogo del mondo mi ritrovai dalle parole trafitto dalla speranza fui retto e di quell'uomo che dicono figlio di sogni fuggito da un Affrica dai pochi guadagni dalle terre bruciate dal sole da una lente che la guarda mentre muore Quella terra di cui dite bruciata travolta madre d'armi e di rivolta fu la madre dei miei figli che io jeri dissi fratelli ch'io oggi vedo sui muri nel sangue sparso nel rullo dei tamburi della musica d'una terra ch'accompagna quelle anime i figli di questa stessa terra che voi chiamate vostra ch'io vedo giostra. E questo giogo ch'io chiamo salvezza all'approdar della nave non mi da vittoria nè fa di voi vinti. e la tenerezza ![]() ![]() ![]()
La socio-comodità dei melanconici. Ci sentiamo solo
Tutti un po' più soli. Non guardate ai tempi andati con malinconia e dolore Se invece di raccontarlo alla vicina o all'amica del cuore , di quel ragazzo che ci ha tradito o della mamma che non si sopporta più , lo scriviamo su Facebook. Non chiamateci esibizionisti se Postiamo una fotografia e cerchiamo di correggere le nostre imperfezioni più latenti e nascoste Invece di toccarle con mano , appenderle al muro o sorridere mentre le sistemiamo in tanti album dalle copertine fuori moda , sorridendo dei difetti più che delle foto meglio riuscite. Perdonateci se a volte ci spogliamo dei nostri valori e anche un po' dei nostri vestiti per indossare i complimenti altrui. Non urlate ai vostri bimbi se passano troppo tempo davanti ad un cellulare, ad un tablet. Loro non smettevano di piangere e il tempo oggi sembra davvero troppo poco per sprecarlo a leggere una favola. Abbiate clemenza. Siate comprensivi se vomitiamo sui social tutti i nostri dolori piuttosto che... (continua) ![]() ![]() ![]()
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