RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Autore

     
 



Piazzetta Gattamelata al civico 2.0

Dal long playng di Gatto Pardo nel giradischi…

Avrei dovuto capirlo fin da che giocavo gattoni guardando Supercar Gattiger, sapete la serie televisiva anime giapponese trasmessa negli anni ’80, insieme al nostro supergattone Neve.
Papà metteva la divisa giallo-grigia, come il costume da supereroe, e alle prime luci usciva con un bacio e il passo lieve… per non svegliare me e la mamma, gatton gattoni fino al gatto delle nevi.
Lo seguiva Neve con agilità gattesca fin nel vialetto per guardarlo andare via, poi rientrava dalla gattaiola.
Un fragore come di saracinesca ci svegliò un giorno: un trapestio, e da quel giorno non rientrò più.
Non sapemmo mai, ma il rigattiere giù all’angolo non mostrò più da allora in vetrina la sua preziosa mazzagatto.
Stavamo in alloggio da un ex berroviere finito in gattabuia, un bugigattolo, ma poi papà fu trasferito tra Gattinara e Gattico. E mi regalò gatto Mammone. Spaventoso, perché spelacchiato e monocolo, ma un gattino tanto dolce da render g... (continua)


Mirko D. Mastro 14/07/2024 - 08:04
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Inumato fuorimano al km 2.0

Estrema unzione
“volevo dirvi che sto bene…”

Stavo col naso nell’ultimo libro di MastroPoeta, assorto ai margini dell’attraversamento pedonale ...mi ritrovo in un letto esangue con una cannula nel naso e un fortissimo dolore addominale. Discutono intorno a me di funzioni fisiologiche e battito cardiaco non percepibile, di temperatura sotto i 24 gradi; c’è chi parla di riflessi e movimenti respiratori assenti, un pianto. E qualcuno congettura un’alta dose di adrenalina, e una voce roca dichiara la morte clinica.
E quel pianto diviene afflizione.
Sento un gran freddo e sento un timbro maschile che cerca di azzittire un mormorio, con pressione arteriosa asserendone la mancanza; e una donna bisbigliare qualcosa su di un uomo costumato in vita.
E nuovamente quel pianto, con quello di un bambino.
Apro gli occhi: mi trovo in una bara senza via d’uscita.

La Sindrome di Lazzaro
“volevo dirvi che sto bene…e di non piangere”

Volevo solo dirvi che sono al sicuro, perché la mia ment... (continua)


Mirko D. Mastro 17/07/2024 - 10:22
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Dolofortia in poema

Preambolo autoriale (l’avrei scritto in terza rima ma, non me ne vogliate, non ne avevo voglia)

Quella che leggerete è l’ammissione di un uomo non qualunque. I fatti
che seguono in successione hanno 2.000.000 di motivi non fratti:
niente risvolti politici o movente personale. Nessuna radice sociale, né antefatti.
Cagione alcuna, o causale. Se non 250.000 euro di compenso a contratto.
Onorario, luoghi e obiettivi in modo razionale verranno forniti alle autorità su di un piatto,
al fine di collegare gli assassinii, archiviarli e rivolgersi ai parenti in modo non artefatto.

Cantica- vittima n° 8
Ritorno nella “Città Meneghina”

Osservo le persone e le cose da un cerchio.
Sono paziente, mai soverchio.
Meticoloso, brevi comparse in luoghi tra loro distanti.
Nel mio lavoro occorre avere mani come guanti.
Non ricordo quando, ma esattamente da dove iniziò.
Né il motivo, ma per un buon motivo ancora non mi fermerò.
(Milano)

Cantica- vittima n° 7
Nella “Bellissima p... (continua)


Mirko D. Mastro 19/07/2024 - 08:38
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In quel darmi la buona notte di schiena

15 agosto 2024, Tennessee
(13.35)

Lo scrittore:
Ho messo a dormire i sogni, e indossata la quotidianità non appena mi è ritornata in mente la mail che mi hai inviata più di un mese fa con la scadenza per la consegna della bozza del nuovo libro

15 agosto 2024, Alabama
(13.43)

L’editrice:
Alla mia non rispondesti, ora ti scriverei di non mandarmi bozze se prima di scrivere non abbandoni la tua mente a girovagare senza meta, fissando solo gli occhi a un punto nel soffitto da fare almeno una volta al giorno per un mese. Senza appoggiar le dita ai tasti, ma a stare steso e non far niente.

15 agosto 2024, Tennessee
(13.47)

Lo scrittore:
Rinunciando ad andare a letto senza sonno, ho cercato di starmi vicino e ho cominciato a battere a macchina della paura che fanno i miei occhi riflessi nel bicchiere del whisky, ritrovandomi accanto il sonno al mattino. Ti ho trovata che guardavi le onde così femminili e così ostinate. E simili tra voi. Seduta alla luce della luna che ... (continua)


Mirko D. Mastro 17/08/2024 - 11:48
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