RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Autore

     
 



Un mito

Ho saputo della morte di Iacovone una mattina di febbraio. Aspettavo lo scuolabus dietro i vetri del portone di casa, perché faceva freddo. Ero insieme a mia nonna che ogni mattina si lamentava, perché il pulmino della scuola si fermava sul lato di fronte per far salire prima un’altra alunna, mentre noi dovevamo attraversare la strada per raggiungerlo e giù litigi con l’autista e il padre di quella ragazzina. Il fatto era che l’autista viaggiava sulla corsia di destra e casa mia era su quella di sinistra.
Mia nonna veniva la mattina da casa sua solo per farmi salire sullo scuolabus, perché i miei genitori andavano a lavoro presto. Ma quel giorno inaspettatamente mio padre tornò indietro, aveva il giornale in mano e disse: “E’ morto Iacovone!”.
Iacovone lo conoscevamo tutti, era l’idolo della città, era l’attaccante della nostra squadra di calcio che stava volando verso la serie A, lui era il capocannoniere del torneo, aveva segnato più di tutti. Purtroppo non lo avevo mai visto gioc... (continua)

. Marca Budavari 10/08/2016 - 17:48
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La Tv a colori

Quando a casa arrivò il primo televisore a colori era il 1978. Probabilmente furono molti a comprarne uno quell’anno.
Di colpo il vecchio televisore in bianco e nero appariva meschino e inutile di fronte alla fresca esuberanza del progresso dell’elettronica.
Una volta acceso, il miracolo delle immagini colorate ci presentò una puntata della “Casa nella prateria”, praticamente il primo programma a colori che ho visto in assoluto.
La trasmutazione dal bianco e nero al colore se non aveva reso più simpatico quel telefilm aveva di certo inebetito tutta la famiglia che, sorridente, guardava ipnotizzata il verde della prateria degli Ingalls.
A scuola capitava spesso di raccontarci qualche episodio di quel telefilm, l’indomani avrei esordito dicendo che io lo avevo visto a colori, assicurandomi chiaramente di raccontarlo a chi possedeva ancora un apparecchio in bianco e nero.
Ma nel 1978 non prendemmo la Tv a colori per indovinare la tinta dei calzoni dell’ex attore di Bonanza. Nel 19... (continua)

. Marca Budavari 15/07/2016 - 18:12
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Erano passate da poco le due

Erano passate da poco le due figlie del giardiniere Greenfield, ci lasciarono a casa un pacchetto rettangolare deliziosamente incartato e legato da un vistoso nastro rosso. Era per la signorina Longhair e non aggiunsero altro andando via con il loro sorriso sdentato.
La zia Sarah, con la sua solita aria altera, lo contemplò a lungo, lo soppesò e accarezzandone la carta lucida, sebbene la curiosità la divorasse quanto me, disse che le buone maniere imponevano di aspettare l’interessata prima di aprire un qualsivoglia pacchetto.
Nel primo pomeriggio, destandosi da un improvviso assopimento, in preda a una rivelazione onirica, disse che la forma e la consistenza lasciavano pensare che si trattasse di una scatola di cioccolatini e dei più ricercati vista la preziosa carta dentro la quale erano avvolti. Ogni tanto sollevava il pacchetto e lo lasciava transitare sotto al naso: “Raramente il mio olfatto si inganna, qui dentro ci sono cioccolatini pregiati, forse proprio del vecchio con... (continua)

. Marca Budavari 18/07/2016 - 02:00
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Disegno tecnico

Classe seconda media, dai due finestroni laterali entrava il brutto tempo e le luci a neon erano accese tanto per rattristarci un po’.
Era l’ora di educazione tecnica, chissà perché avevamo due insegnanti: uno giovane e buono e l’altro vecchio e cattivo; non avevamo mezze misure in classe e bicchieri mezzi pieni o mezzi vuoti non esistevano.
A pensarci “quello vecchio” non era poi davvero cattivo, diciamo che si arrabbiava per pochissimo, ma era fatto così. Entrava spesso in aula in ritardo, dicendo che aveva trovato traffico e intanto poggiava sulla cattedra due grosse buste di plastica da cui sporgevano ciuffi di insalata. Spesso rimproverava Ottavio. “Che deve dire tuo padre?” gli urlava e Ottavio rispondeva: “E’ morto!”. “Ah, mi dispiace!” si rammaricava lui, ma poi andava avanti con quella cantilena tutto l’anno.
Eravamo impegnati in una proiezione ortogonale che “quello giovane e buono” aveva illustrato alla lavagna.
Io invece avevo deciso di scambiarmi con Aristide, che era... (continua)

. Marca Budavari 05/08/2016 - 16:52
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