Scrittura Creativa

     
 

La scrittura creativa è una palestra di allenamento per chi ama scrivere e vuole sviluppare il "muscolo" della fantasia.
Per dare uno stimolo abbiamo ideato una simpatica competizione. Mensilmente proporremo un tema diverso fornendo le opportune istruzioni.
Questo mese l'argomento è:

In fila all' Ufficio postale...

Le istruzioni sono:

...le persone, un oggetto. Una storia


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Il miglior racconto sarà premiato con la pubblicazione nella prima pagina del sito per un mese con l'indicazione del vincitore.


 
     



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LISTA DELLE SCRITTURE CREATIVE PER GRADIMENTO



Lettera a Emma

Dieci anni da allora con scarponi infangati, la schiena che grondava sudore e, io, tua madre e ceste di pesche alcune ancora vuote.
C’era il sole, un sole caldo.
Ti vedemmo arrivare con l’allegria e il sorriso dei tuoi quattordici anni. Non c’è alcuna ombra nel sorriso della fresca gioventù.
Tu non sapevi, noi non immaginavamo.
Non eri venuta per aiutarci, né per lamentarti di quel piccolo dolore.
Così, solo una passeggiata fino al pescheto.
Mangiasti una pesca e il succo scendeva a sporcarti il viso col sapore dolce del velluto, una perfetta simbiosi, un bacio reciproco di bellezza.
Ridevamo dei ponfi lasciati dalle ortiche sulle tue tenere mani.
Un giorno mai divenuto passato, sotto i peschi c’è sempre il tuo sorriso e la tua anima.
E’ un affresco nella memoria dipinto di eternità.
Sai, mi disse tua madre dopo che, saltellando, ti allontanasti, “ è da un po’ di giorni che lamenta un dolore al fianco all’altezza del femore” .
Forse saranno disturbi ormonali legati al... (continua)

speranza iovine 01/06/2019 - 00:05
commenti 3 - Numero letture:919

Argomento: UNA LETTERA

Voto:
su 1 votanti


LETTERA PER MIO FIGLIO

Mio piccolo amore tempo fà ho fatto una domanda a Dio, questa: Dio perché hai lasciato accadere tante cose spiacevoli nella mia vita?
E lui sorridendo rispose, mi dovresti ringraziare ogni giorno, ed io gli risposi perché ringraziarti? Perché in tutte le cose che faccio nel bene e nel male io metto amore e poi ti ho fatto dono di una cosa bellissima, tuo figlio, io chinai il capo e mi misi a piangere, era vero.
Mio piccolo amore oggi vorrei io farti dono di una cosa, fermare il tempo, per non farti invecchiare, per divertirti per sorridere, fermarlo anche per darlo agli altri, e poi vorrei averne anche io per proteggerti dalla fredda pioggia dell’inverno, dal caldo sole dell’estate, proteggerti dall’invidia degli uomini, dall’insidie della vita, dal dolore, dall’ipocrisia della gente, dalle tue ossessioni.
Amore mio ti sono stato sempre accanto attimo dopo attimo, perché sei e sarai sempre, linfa per la mia vita.
Sappi amore mio che ogni tuo respiro mi appartiene, ogni tuo pensi... (continua)

franco dima 01/06/2019 - 20:30
commenti 1 - Numero letture:950

Argomento: UNA LETTERA

Voto:
su 2 votanti


Un’ultima poesia (storia in 272 minuti)

Ero col naso dentro pagina 27 di “Castelli di sabbia”, assorto ai margini dell’attraversamento
pedonale… mi ritrovo in un letto esangue con una cannula nel naso e un fortissimo dolore
all’addome.
Discutono intorno a me di funzioni fisiologiche e battito cardiaco non percepibile, di temperatura
sotto i 24 gradi. C’è chi parla di riflessi e movimenti respiratori assenti, un pianto e qualcuno
congettura un’alta dose di adrenalina. Una voce roca dichiara la morte clinica. E quel pianto
diviene afflizione.
Sento un gran freddo e sento un timbro maschile che cerca di azzittire un mormorio con pressione
arteriosa asserendone la mancanza, e una donna bisbigliare qualcosa su di un uomo costumato
in vita. Un qualche Don Abbondio barbuglia qualcosa sull’Estrema unzione. E nuovamente
quel pianto, con quello di un bambino. Vorrei dirvi che sto bene, ma apro gli occhi e mi trovo
in una bara senza via d’uscita.
Volevo solo dirvi che sono al sicuro, perché la mia mente ora necessita ... (continua)

Mirko D. Mastro 04/06/2019 - 22:47
commenti 6 - Numero letture:979

Argomento: IL TEMPO DI UNA STORIA

Voto:
su 3 votanti


(storia di un minuto) o di tutta una vita

passeggiavi sulla battigia
eri solo con il tuo cane,
jeans arrotolati, camicia stropicciata abbottonata in tutta fretta, capelli spettinati, arruffati sopra gli occhi
sembravi assente, lontano anni luce da una vita che non t’apparteneva, oppure, semplicemente indifferente

Io ero lì, guardavo il mare e lasciavo che l’acqua, gelata, mi lambisse le caviglie, mentre il sole si stava nascondendo dietro quella linea netta e così ipocrita che altro non è che la fine di un attimo, l’inizio di un altro.

Ma il tuo cane, mi aveva scelta per giocare
ed io, uno spavento, uno scatto repentino dentro l’acqua a bagnarmi fino alla vita, a schizzarmi in viso ed a sorprendermi io stessa della mia reazione inadeguata.

Mi hai chiesto scusa, ti ho visto imbarazzato, dispiaciuto. Hai rimproverato il tuo cane e poi hai scostato i capelli dai tuoi occhi, mentre il sole luccicava tra le tue ciglia…
ti ho risposto sorridendo che non era nulla, che sono fobica, che è un problema tutto mio

mi hai ... (continua)


laisa azzurra 06/06/2019 - 19:57
commenti 13 - Numero letture:1167

Argomento: IL TEMPO DI UNA STORIA

Voto:
su 6 votanti


( storia di 60 minuti) che ci rivelò come riconoscere la fede.

Un giorno…giornata indimenticabile, felici passeggiavamo in montagna io e la mia amica Adele. Avevamo una meta quella di un vecchio monastero in disuso dove una sua parente aveva trascorso la sua vita. Dovevamo aspettarci delle rovine da quello che un tempo era stato un bellissimo luogo. Ci avviammo verso un alto colle tra felci e rami torti, un sentiero stropicciato e frettoloso conduceva i nostri passi alla soglia dimessa del vecchio convento. L’uscio era accostato ci invitava ad entrare si apriva ai nostri occhi quello che un tempo era un orto. Sassi, buche radici secche piante squarciate che videro giorni gioiosi e mani amorevoli. Un quieto e silenzioso chiostro veniva lambito da una leggera brezza che odorava di rosmarino, mentre un folto fogliame scomposto nascondeva rovine che avevano custodito anime pie, suore dalle vesti fruscianti che lievi salivano e scendevano scale. Nel lungo corridoio cellette buie come perle di un rosario si affiancavano ora vuote e deserte. In quel mist... (continua)

mirella narducci 08/06/2019 - 18:45
commenti 6 - Numero letture:1042

Argomento: IL TEMPO DI UNA STORIA

Voto:
su 4 votanti



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