D'accordo, ti racconterò la storia della mia vita, come tu desideri ....
La leggenda
D'accordo, ti racconterò la storia della mia vita, come tu desideri ....
niente di eccezionale, solo mi devi ascoltare!
"Quando la sera si fece greve e nulla si sentiva in quella solitudine che era la mia vita, vennero da me alcuni signori a chiedermi se potevo scrivere una storia, gli guardavo senza capire...
cosa volessero di preciso non l'ho sapevo.
"Quel signore più alto si fece subito sentire e inizio a spiegarmi che avevano bisogno di una scrittrice anonima, per far sapere alcune cose...
Questa è la storia...
Lei era nata in una sera fredda di dicembre, la neve copriva tutto e faceva un freddo terribile, venne al mondo tra le mura di casa con un ostetrica che puzzava di alcool e con le guance arrossate, forse il freddo o l'acqua vite che si era scolata, per sopperire a quella paura che ogni volta le veniva quando doveva aiutare una donna a partorire...
Cosi nel freddo della notte, con un solo ceppo nel camino per riscaldare la stanza, quella bambina grido la sua nascita.
Paffutella e con una chioma di riccioli neri, Gabriella era una gioia per la sua mamma.
Stanca e debilita dal parto e anche dal freddo, prese la sua bambina e inizio ad allattarla, stringendosela al seno per riscaldarla.
Gabriella era buona, con due guancette paffutelle e rosee se ne stava accoccolata tra quelle braccia calde, un dolce rifugio dal freddo nevoso che copriva il paese.
Per oltre un mese la neve si ghiacciò e ben presto non si poté uscire più di casa.
Ma lei non si preoccupava, avvolta e al caldo succhiava il latte nel tepore da quel seno, senza sapere, senza accorgersi che di li a poco ci sarebbe stato l'inferno in quella casa, nella sua...
Non si sa bene come, volevano quella bambina a tutti i costi, per portarla chissà dove, di certo questo non si sa'!
Pronti a tutto si avvicinarono e circondarono le quattro mura che solcavano il confine di quel cortile un po spartano, con un piccolo giardino con delle rose, che pur nel gelo di dicembre, si ergevano ad incantare chiunque si avvicinasse a quella casa.
Cosi quel giorno Gabriella fu strappata dalle braccia della sua mamma in pieno giorno e scoppio l'inferno, si levarono altissime fiamme a sbarrare il passaggio di quelle persone che volevano quella bimba a tutti i costi.
Brucio tutto attorno e il fumo acre si sentiva a distanza, ma la cosa più strana era che contemporaneamente il fuoco fece la sua comparsa anche in un'altra casa, in quella di questi genitori che non potevano avere figli e volevano a tutti i costi quella bambina per soddisfare il desiderio di essere un padre e una madre...anche a rischio della loro stessa vita, ciechi e sordi, non capirono cosa stava succedendo e gridando stringevano la piccola al petto per attraversare quelle fiamme che alte si ergevano davanti a loro.
Il tempo fu infinito e non riuscirono ad attraversare il fuoco, cosi cedettero la bambina alla madre e si buttarono in mezzo alle fiamme.
Tutti urlavano senza sosta per quello scempio...ma le fiamme improvvisamente si arrestarono e quei due annichiliti guardarono al di là della casa, dove stava Gabriella
la piccola in braccio alla mamma sorrideva beatamente...
Non si sa' se quella bambina fosse un angelo, ma di certo fini per essere famosa e coccolata da tutti, crebbe bella e spensierata nella vita, regalando il suo sorriso, anche a chi forse non l'aveva mai meritato!
"Naturalmente non è la mia storia e solo una leggenda che
viene narrata dalle mie parti, da un tempo infinito"
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IL MIO ELOGIO E LA MIA LIETA DOMENICA.
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Approfitto per ringraziarla del consiglio che mi ha dato nel commento alla mia nuova poesia. Buona notte sig. Margherita
Ciao dolce angelo tvtb