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INCIPIT E FINE DI UNA LETTERA

Le istruzioni sono:

Incipit e fine di una lettera: scrivi una lettera ad un’amica (in cui racconti la tua vita) che inizi e termini così: (Inizio) Cara Margherita, come stai? Prima di tutto Buon Natale e buon Anno Nuovo. Qualche giorno fa ho parlato con mia madre che mi ha detto che alla fine sei andata all’Università a Bologna. Glielo ha detto tua madre. Hai studiato qualcosa che c’entra con il cinema, vero? Quindi niente più economia e commercio? Hai fatto bene ad insistere in casa. Uno deve fare le cose che vuole. Anch’io ho fatto quello che volevo, ora te lo dico… (Fine) Mia madre mi ha detto anche che sei sempre bellissima ma io lo sapevo. Quando eravamo piccoli ero sicuro che saresti diventata Miss Italia. Ti bacio. Pietro. P. S preparati, perché quando passo da Bologna ti prendo e ti porto via


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Maarrakesch

Cara Margherita, come stai? Prima di tutto Buon Natale e buon Anno Nuovo. Qualche giorno fa ho parlato con mia madre che mi ha detto che alla fine sei andata all’Università a Bologna. Glielo ha detto tua madre. Hai studiato qualcosa che c’entra con il cinema, vero? Quindi niente più economia e commercio? Hai fatto bene ad insistere in casa. Uno deve fare le cose che vuole. Anch'io ho fatto quello che volevo, ora te lo dico Ho dovuto combattere molto con i miei, ma alla fine, ci sono riuscito: andrò a Marrakesch.
Lo desideravo da tanto, perchè sono affascinato dagli usi e costumi di gente, che vive in modo differente dal nostro.
Volo Rayanair ed in sole tre ore sono atterrato a Marrakesch.
Ero ospite in un Hotel internazionale molto bello, drappeggiato con damaschi e tappeti.
La sera suonavo le tastieree trascorrevo il tempo piacevolmente. Vivevo nel lusso, mangiando accuratamente ed apprezzando il couscous ed il pollo o l'agnello cotto nelle tajine. Il thè era differentedal nostro,molto accurato nella preparazione, servito con tante foglie di menta gigante.
Andare in giro nella Medina è stato affascinante e si doveva fare attenzione a non fotografare nessuno. Ossia, fotografare significava pagare la persona fotografata, che ti inseguiva e ti costringeva a pagare, mettendoti addosso delle scimmie.
Le scimmie sostituivano i nostri cani. Ce n'erano moltissime in vendita nei souk della medina., ed erano tenute al guinzaglio.
Ne ho comperata una da portare alla mamma, come ricordo di Marrakesch: è simpaticissima e credo le piacerà.
Ciò che ti rimane addosso, attaccato ai vestiti, è il tanfo della sporcizia. Usciti dagli Hotel di lusso, si incontra la povertà più assoluta. Ho fatto amicizia con una famiglia marocchina e qualche volta sono stato loro ospite. Portavo sempre qualcosa, che hanno molto gradito.
Le donne hanno un ruolo secondario , nella società e nella vita pubblica. Sembra che siano nate per crescere i figli e per governare la casa. Il couscous preparato dalla madre, era una cosa speciale...Mi sono adattato a farmi servire con le mani , palle di riso , vincendo la ritrosia che vorrebbe che il cibo fosse toccanto con mani deterse. Non accettarlo sarebbe equivalso ad un'offesa e a niente sarebbero servite le sigarette portate in dono.
In Marocco le donne non portano il burka, ma il capo è quasi sempre coperto dal velo.Negli Hotel o negli Aeroporti, si incontrano invece donne a capo scoperto ( sono quelle più emancipate , che hanno studiato all'estero).
Tanti bimbi giocavano con palloni fatti di cartoni e per le viuzze dei suk i grandi giocavano a dama , coi tappi delle bevande.
Nonostante i disagi Marrakesch è una città da conoscere e spesso le cose belle , non sono segnate in nessuna mappa.
Ho potuto conoscere Kantubic, la grande moschea, molto spettacolare, le tombe Saadine e il palazzo El Badi.
Molti edifici sono in rovina, ma alcune architetture conservano i vecchi fasti e fanno ricordare che Marrakesch è una città imperiale. Che dire dei giardini che sorgono nel centro della città? Sono meravigliosi.
Adesso sono tornato, ma sento già nostalgia di quei luoghi.
Credo che ritornerò ancora.
) Mia madre mi ha detto anche che sei sempre bellissima ma io lo sapevo. Quando eravamo piccoli ero sicuro che saresti diventata Miss Italia. Ti bacio. Pietro. P. S preparati, perché quando passo da Bologna ti prendo e ti porto via



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Scrittura creativa scritta il 23/04/2018 - 16:44
Da Teresa Peluso
Letta n.906 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


Un viaggio, un'esperienza da raccontare...
lo hai fatto con trasporto ed entusiasmo!

Grazia Giuliani 24/04/2018 - 22:41

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Bellissima

Francesco Cau 23/04/2018 - 22:08

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