INCIPT e DIALOGO
Le istruzioni sono:
partendo da questo incipit scrivi un breve racconto in cui ci sia molto dialogo (cosa si dicono i protagonisti...e poi?): "Doveva pur capitare, prima o poi, che ci incontrassimo. La fortuna ha voluto che fossimo soli. Lui mi guarda ed ha la forza di non abbassare gli occhi. Io lo guardo ed ho la debolezza di non distogliere i miei {liberamente tratto da un romanzo di Giorgio Faletti)"
~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
DA SOLI NON SI VA DA NESSUNA PARTE
Doveva pur capitare, prima o poi, che ci incontrassimo. La fortuna ha voluto che fossimo soli. Lui mi guarda ed ha la forza di non abbassare gli occhi. Io lo guardo ed ho la debolezza di non distogliere i miei. Tutto si svolge al tavolo di un ristorante, dopo un anno di separazione volontaria siamo qui e non è un caso.
Io–” Ciao scusa, sono in ritardo”
Lui– “Tranquilla, sono qui da poco, c’è un traffico tremendo”
Lo guardo è molto carino come sempre, elegante ma troppo misurato. Quando l’ho conosciuto non era cosi, si lasciava andare era un po’ pazzo, come piacciono a me.
Lui–”Cosa prendi?”
Io–”Fa un po’ tu, non ho molto appetito.”
Perché ci siamo dati questo appuntamento, non ho dimenticato le angherie subite dopo un mio rifiuto di fare l’amore. Cosa stava a significare questo incontro?!A rompere il ghiaccio fu :
Lui–” Questa sera sei bellissima, ricordi la prima nostra cena. Ordinammo un gulasch piccantissimo, bevesti un litro d’acqua e avevi le lacrime agli occhi… le preferivo al pianto disperato della tua collera!”
Lei– “ Cos’è non dovevo piangere, quante volte mi hai messo in un cantone, per soddisfare le tue doti di conquistatore…io ero soltanto la tua schiava, la santa quella che lucidava le tue scarpe e preparava la colazione!”
Lui—“Abbassa la voce ti sentono tutti.”
Lei–” Non importa, devono sapere chi sei, il male che fai. Sei talmente preso di te che non ti accorgi che distruggi ogni cosa.”
C’è tensione mi sento osservata, e lui non abbassa gli occhi, quegli occhi che mi hanno fatto innamorare. Sembra spiare ogni muscolo del mio viso, vuole trovare le parole per continuare un discorso costruttivo, ma non credo ci riesca.
Lui– “Come sta tua madre?” Prova a cambiare discorso.
Lei– “Bene! E’ stata tua alleata, la cattiva sono sempre stata io! Anche se sapeva mi nascondeva tutto!”
Lui–” Cosa tutto…qualche goliardica uscita, dovuta al tuo mutismo, alle tue frustrazioni, a quei sogni segreti che rivelavi durante i tuoi sonni agitati…non era bello ascoltare le tue smanie, forse dirette a qualcuno che non ero io.”
Lei – “ Dove vuoi andare a parare, mi spii anche quando dormo, sei un maledetto!”
All’improvviso con rabbia gli gettai in faccia l’insalata russa contorno di un pregiato pesce che aspettava solo di essere mangiato.Tutti si voltarono fu una scena “brutale” così avrebbe detto una mia amica che spesso usava questo termine anche quando non era necessario. Non disse nulla si alzò e lo vidi allontanarsi. Sola, cercavo di darmi un contegno, presi il cellulare per chiamare non so chi! Mi aveva lasciata lì come un carciofo me lo meritavo ero stata troppo impulsiva, non riuscivo a perdonare. Lo vidi ritornare era andato alla toilette per pulirsi, darsi una sistemata. Lo guardai temendo una sua reazione ma i suoi occhi stranamente erano dolci.
Lui–”Non voglio chiudere la serata cosi!”
Sempre fissandomi mise sotto al tovagliolo qualcosa e lo spinse verso di me. Lo sollevai e c’erano due biglietti d’aereo, destinazione Bali un isola dell’Indonesia, un viaggio che avevo sempre sognato. Ci guardammo negli occhi potevamo leggere le stesse cose...ci amavamo, ci desideravamo forse non avevamo mai smesso. L’ atmosfera cambiò, pagò il conto e all’uscita del locale lo abbracciai e lo baciai sul collo...un sapore di maionese mi fece scoppiare in una risata contagiosa fino a casa.
L’amore aveva vinto.
Io–” Ciao scusa, sono in ritardo”
Lui– “Tranquilla, sono qui da poco, c’è un traffico tremendo”
Lo guardo è molto carino come sempre, elegante ma troppo misurato. Quando l’ho conosciuto non era cosi, si lasciava andare era un po’ pazzo, come piacciono a me.
Lui–”Cosa prendi?”
Io–”Fa un po’ tu, non ho molto appetito.”
Perché ci siamo dati questo appuntamento, non ho dimenticato le angherie subite dopo un mio rifiuto di fare l’amore. Cosa stava a significare questo incontro?!A rompere il ghiaccio fu :
Lui–” Questa sera sei bellissima, ricordi la prima nostra cena. Ordinammo un gulasch piccantissimo, bevesti un litro d’acqua e avevi le lacrime agli occhi… le preferivo al pianto disperato della tua collera!”
Lei– “ Cos’è non dovevo piangere, quante volte mi hai messo in un cantone, per soddisfare le tue doti di conquistatore…io ero soltanto la tua schiava, la santa quella che lucidava le tue scarpe e preparava la colazione!”
Lui—“Abbassa la voce ti sentono tutti.”
Lei–” Non importa, devono sapere chi sei, il male che fai. Sei talmente preso di te che non ti accorgi che distruggi ogni cosa.”
C’è tensione mi sento osservata, e lui non abbassa gli occhi, quegli occhi che mi hanno fatto innamorare. Sembra spiare ogni muscolo del mio viso, vuole trovare le parole per continuare un discorso costruttivo, ma non credo ci riesca.
Lui– “Come sta tua madre?” Prova a cambiare discorso.
Lei– “Bene! E’ stata tua alleata, la cattiva sono sempre stata io! Anche se sapeva mi nascondeva tutto!”
Lui–” Cosa tutto…qualche goliardica uscita, dovuta al tuo mutismo, alle tue frustrazioni, a quei sogni segreti che rivelavi durante i tuoi sonni agitati…non era bello ascoltare le tue smanie, forse dirette a qualcuno che non ero io.”
Lei – “ Dove vuoi andare a parare, mi spii anche quando dormo, sei un maledetto!”
All’improvviso con rabbia gli gettai in faccia l’insalata russa contorno di un pregiato pesce che aspettava solo di essere mangiato.Tutti si voltarono fu una scena “brutale” così avrebbe detto una mia amica che spesso usava questo termine anche quando non era necessario. Non disse nulla si alzò e lo vidi allontanarsi. Sola, cercavo di darmi un contegno, presi il cellulare per chiamare non so chi! Mi aveva lasciata lì come un carciofo me lo meritavo ero stata troppo impulsiva, non riuscivo a perdonare. Lo vidi ritornare era andato alla toilette per pulirsi, darsi una sistemata. Lo guardai temendo una sua reazione ma i suoi occhi stranamente erano dolci.
Lui–”Non voglio chiudere la serata cosi!”
Sempre fissandomi mise sotto al tovagliolo qualcosa e lo spinse verso di me. Lo sollevai e c’erano due biglietti d’aereo, destinazione Bali un isola dell’Indonesia, un viaggio che avevo sempre sognato. Ci guardammo negli occhi potevamo leggere le stesse cose...ci amavamo, ci desideravamo forse non avevamo mai smesso. L’ atmosfera cambiò, pagò il conto e all’uscita del locale lo abbracciai e lo baciai sul collo...un sapore di maionese mi fece scoppiare in una risata contagiosa fino a casa.
L’amore aveva vinto.
Mirella Narducci
“Ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale”
Scrittura creativa scritta il 07/12/2018 - 18:46
Letta n.1205 volte.
Voto: | su 5 votanti |
Commenti
Veramente grazie a tutti mi commuove la vostra attenzione. Un abbraccio
mirella narducci 09/12/2018 - 19:50
--------------------------------------
È un racconto che ho letto piacevolmente, perché parla di una storia verosimile.
Nonostante tutto, una donna (ma forse anche un uomo) è disposta a perdonare, quando riconosce l'amore negli occhi dell'altro...
Scritto davvero bene.
Piaciuto molto
Nonostante tutto, una donna (ma forse anche un uomo) è disposta a perdonare, quando riconosce l'amore negli occhi dell'altro...
Scritto davvero bene.
Piaciuto molto
PAOLA SALZANO 09/12/2018 - 18:37
--------------------------------------
L'amore vince sempre.
Bel racconto
Bel racconto
Mary L 09/12/2018 - 17:34
--------------------------------------
Sai scrivere avvincente, è un piacere leggerti.
mare blu 09/12/2018 - 17:04
--------------------------------------
LAISA... Devo dire che non mi è mai capitato di arrivare a simili situazioni.Se non fosse amore vero, il viaggio potrei anche farmelo da sola....Comunque ad essere un pò elastiche e diplomatiche non ci si rimette mai. Ciao un bacio Grazie
Un grazie anche a te Teresa
P.S Il gran capo, mi perdoni ma dovevo ringraziare, sono tutti troppo cari.
Un grazie anche a te Teresa
P.S Il gran capo, mi perdoni ma dovevo ringraziare, sono tutti troppo cari.
mirella narducci 09/12/2018 - 12:50
--------------------------------------
Ottimo
Due innamorati che nn aspettano altro che umiliarsi, toccare il fondo per poi ritroversi.
Ma due cocciute come noi lascerebbero tt alle spalle x due biglietti se nn ci fosse vero amore?
Bravissima, come sempre
Due innamorati che nn aspettano altro che umiliarsi, toccare il fondo per poi ritroversi.
Ma due cocciute come noi lascerebbero tt alle spalle x due biglietti se nn ci fosse vero amore?
Bravissima, come sempre
laisa azzurra 09/12/2018 - 10:08
--------------------------------------
A volte ci vogliono i casi estremi, per accorgerci che siamo ancora innamorati...Bel dialogo, Mirella.
Teresa Peluso 09/12/2018 - 01:46
--------------------------------------
GRAZIA...è vero a volte l'amore non è mai andato via! Ti ringrazio per il bel commento.
mirella narducci 08/12/2018 - 21:09
--------------------------------------
Dialogo molto romantico, anche quando si alzano i muri si sente che l'amore è lì, dietro l'angolo!
Brava Mirella
Brava Mirella
Grazia Giuliani 08/12/2018 - 18:47
--------------------------------------
SALVATORE...grazie per il commento. Buon weekend
mirella narducci 08/12/2018 - 11:16
--------------------------------------
Stupendo dialogo Mirella..
Buon sabato
Buon sabato
Salvatore Rastelli 08/12/2018 - 08:28
--------------------------------------
Inserisci il tuo commento
Per inserire un commento e per VOTARE devi collegarti alla tua area privata.