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INCIPIT DIALOGATO

Le istruzioni sono:

Scrivi un racconto che inizi con questo dialogo: <<Passami quello, ok?>> <<Attento…non ti sporcare>>. <<Lascia che io…oops>>. <<Non quello...il crick…e tieni a portata di mano i bulloni e la chiave inglese..cav…mi sono pizzicato>>. <<Ma tu hai capito cosa è successo?>>. <<A chi?...Cosa?>>. <<Ma non ti accorgi di niente tu…?>>. <<Perché mi guardi così? Parla…>>….


~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~



A qualcuno piace tonnata

“Passami quello, ok?”
“Attento non ti sporcare” “Lascia che io... ops”
“Non quello, il crick... e tieni a portata di mano i bulloni e la chiave inglese... cav...mi sono pizzicato”
“Ma tu hai capito che cosa è successo?”
“A chi, cosa?”
“Ma non ti accorgi di niente tu...?
“Perché mi guardi così? Parla...”
“Parla, mi dici?!! Ti parlo da quando avevamo sei anni, prima elementare, e tu non ascolti! Da... mai!” Marco alza la voce mentre si scuote la polvere dai pantaloni. Alla luce del lampione una nuvola di terra rossastra si solleva e si appiccica alla camicia bianca di Brando, si mischia al sudore e una poltiglia si incolla alle sopracciglia folte.
Con il polso Brando si asciuga la fronte “Sono le quattro del mattino, giusto?! Fra sei ore mi sposo, con Giulia. Capisco che non sia il massimo per te. Giulia ama me. Uno dei tanti misteri della vita, Giulia sposerà Brando, uno sconclusionato e non uno come te, anzi proprio te mio caro Marco!”
“Fermiamoci qui, giusto per rispetto a Giulia, che inspiegabilmente desidera sposarti... è successo che sei un deficiente questo te lo dico, dovevi fare la notte brava prima di sposarti...?!”quasi urlando, Marco, si toglie la camicia. Brando lo imita e insieme le sbattono sul sedile dell'auto, posteggiata a lato della strada, su un piccolo spiazzo sterrato, di fronte alla palazzina di Via Vecchia del Pinocchio.
Pochi appartamenti, in una zona silenziosa. La cappa di afa crea una calotta che imprigiona i suoni, le voci dei due amici risuonano insieme alla torre dell'orologio, i quattro rintocchi cadono tra i due. Nessuno vuole un duello. Ognuno vuole tornare a casa. Quanto prima.
Il condominio dorme. Sembra una balena, immobile. Apre un occhio. Una finestra s'illumina, all'improvviso “Brando! Mao, mao, micione strapazzato! Che cosa ti è successo?! Fammi ancora Maoooooo!”
“Per l'amor del cielo Melissa, abbassa la voce e torna a letto, ti prego!” Brando si mette in ginocchio e si piega sulla chiave inglese che stringe tra le mani.
“Micione vuoi tornare su da me, facciamo un bello spaghettino...?!”
La balena è sempre più sveglia. Apre il secondo occhio. La finestra sulla destra si accende, al centro lei, le linee sono morbide, strette in una sottoveste...
“Marco, Marco, che cosa fai lì accovacciato? Tesssoro vuoi che scenda ad aiutarti?!” Moira si sporge dalla finestra, il seno segue la normale strada della fuoriuscita dalla seta, mentre lei osserva Marco che cerca i bulloni tra la polvere, nella zona più buia.
“Moira, ferma dove sei, è tutto a posto, ti prego...!” Marco esce allo scoperto.”Non scendere. Vestiti. Copriti. Fa qualcosa! Anzi, non fare niente!”
Brando non crede alle sue orecchie, e tanto meno, ai suoi occhi “Ah, allora non sei venuto a prendermi per riportarmi sulla retta via, ma eri qui! Dalla signorina dirimpettaia e che... e maremma... che lavoro...!”
Marco si alza, ha le mani piene di bulloni, e di terra, e di sudore “Io sono libero, libero, capisci la differenza. E comunque l'ho fatto per te, almeno ero già qui, bastava solo non aver forato...! Solo quello bastava!”
Brando, nel tentativo di abbassare la voce, sibila come una biscia “E così quando mi hai telefonato per dirmi che venivi a prelevarmi, eri qui, alla porta di fronte...Che pagliaccio! Quello perfetto, lui!”
Ma la balena possiede il terzo occhio. Quello più grande, al primo piano. Il balcone s'illumina.
“Clara, ma che cosa c'è stanotte in questa casa?” Giulio sposta la tenda, esce, ha una maglietta che gli copre gli slip come un vestitino. Insonnolito si ferma accanto alla moglie che con i gomiti poggiati sulla ringhiera osserva la scena. Lei, era già lì, non riusciva a dormire, nel buio ha seguito tutto. “Giulio, che cosa vuoi che ti dica? C'è del movimento stanotte ai piani alti...aahhh”
“Già Clara, nemmeno io riesco a dormire, sarà la salsa tonnata che le ragazze del piano di sopra ci hanno portato... abitano qui da una settimana e già ci hanno fatto un regalo. Sono gentili e generose, anche! Ma la salsa tonnata non era molto digeribile, vero?! Chissà se loro stanno bene?”
“Loro?!” Clara alza gli occhi al cielo immaginando le inquiline di sopra “Secondo me, stanno tutte e tutti bene”
Giulio insiste “Sarà, ma la salsa tonnata, a cena non va mangiata!”
“A pranzo?” Clara sorride e lo guarda rientrare in casa mentre oscilla passando attraverso la tenda. Gli si attacca sulle spalle e lo accompagna per un poco, come uno strascico “Non fare tardi...”sussurra lui prima di sparire al di là della porta della camera.
La balena ha chiuso i due occhi in alto, lasciando Via Vecchia del Pinocchio all'aria rosata che dalla collina sale albeggiando. Brando e Marco in silenzio hanno cambiato la gomma, sistemato il crick nel bagagliaio, indossato le camicie e con le luci di posizione accese si sono avviati verso casa.
Moira e Melissa hanno le finestre aperte, forse un sorso di aria fresca le accarezzerà nel sonno mattutino.
Il terzo occhio non si chiude. Clara seduta fuori, alza le gambe e poggia i piedi sulla ringhiera, la camicia da notte leggera scivola scoprendo le gambe, il sudore le fa brillare appena. “Chissà se quando asciuga lascia la scia del sale?!” soffia sulle gambe, un brivido le dà la pelle d'oca.
È stata una notte diversa. Evviva la salsa tonnata.



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Scrittura creativa scritta il 12/09/2019 - 19:14
Da Grazia Giuliani
Letta n.943 volte.
Voto:
su 6 votanti


Commenti


Ci sono tutti gli ingredienti che servono per un buon racconto in questo brano: fantasia, tensione narrativa, scorrevolezza, buoni dialoghi e quel che non sempre si trova nella prosa,quel pizzico di poesia che dà al brano pathos ed empatia. brava...5 stelle meritate.

Giacomo C. Collins 17/09/2019 - 21:04

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Quotidianità e contrasti trattati con grande acume umano e poetico.

Alpan Alpan 16/09/2019 - 18:06

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Grazie a Mirko, a Laisa, a Paola, a Mirella, ad Antonio, a Mare Blu, a Giulia, dell'attenzione... e a tutti, tutti!
Buona domenica

Grazia Giuliani 15/09/2019 - 14:54

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i contrasti vengono vissuti nella dinamicità dei ruoli e mettono in atto scenari che acquisiscono consapevolezza nella notte: coordinate indispensabili al ciclo vitale.
ottimo.
ciao grazia

GiuliaRebecca Parma 14/09/2019 - 19:19

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Mi piace molto come scrivi, sei proprio brava!

mare blu 14/09/2019 - 12:11

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A parte la storia originale quello che ho apprezzato maggiormente in questo racconto é la proprietà di linguaggio davvero notevole che potrebbe benissimo fare invidia ad uno scrittore affermato.Brava Grazia.

Antonio Girardi 13/09/2019 - 12:23

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GRAZIA...Piaciuta molto la metafora del condominio balena e dei condomini curiosi e sempre pronti a farsi gli affari degli altri anche nel cuore della notte!
5*****

mirella narducci 13/09/2019 - 12:15

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Bella questa tua leggera ironia, condita da descrizioni ricche di venature poetiche.
E il condominio che apre e chiude gli occhi come una balena...
Complimenti di cuore per la tua ottima fantasia, cara Grazia.
Ricambio l'abbraccio e grazie di tutto

PAOLA SALZANO 12/09/2019 - 21:52

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Mi hai fatto pensare ad acciaio
Un testo bellissimo di vita ordinaria, nella straordinarietà di una notte "prima di..."
..e la balena, ora, dorme
Stupendo, Grazia



laisa azzurra 12/09/2019 - 20:36

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Niente da dire, la scrittura è il tuo pane quotidiano. Nonostante ormai io sappia la scrittrice d'altissimo livello che sei, rimango ancora estasiato dinanzi alle meraviglie della tua penna: la balena apre, e poi chiude l'occhio... non è niente altro che poesia

Mirko (MastroPoeta) 12/09/2019 - 19:40

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