OPERA

Tra le sabbie mobili dell’imbarazzo
ho rotto il tuo triste specchio.
Il tuo riflesso è scomparso, così come tu stesso.
Gli ideali decantati di famiglia sono stati stroncati
dalla freschezza d’un giovane virgulto
e tu,mirabolante colpevole,
hai ceduto il tuo mondo in cambio
d’un morso voglioso a quel frutto;
sarai per lei l’avventura da incorniciare…
per me la fine d’un viaggio…
per tua figlia l’esempio da evitare…
per te stesso, un eterno eremita.
Hai buttato la chiave mettendo il mio cuore in prigione,
ti sei divertito a torturarlo con lame di bugie
e a lacerarlo con stiletti di scuse…
e nonostante ti abbia sempre appoggiato
anche ora che mi sento agonizzante
e sbranata dalla rabbia…
anche ora che piango inesorabilmente
di dolore vedendo il mio mondo disgregarsi…
mi auguro che Dio non abbia la mia stessa compassione.

Opera scritta il 27/04/2017 - 14:27

Da Mauro Bellinazzi

Letta n.1290 volte.

Non pensavo fosse possibile scrivere con questa eleganza di un sentimento intrinsecamente rabbioso come la delusione, l'amarezza...
Mi sbagliavo. Fantastica davvero *****++

Ken Hutchinson 27/04/2017 - 16:06

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Bellissima opera sofferta 5* buon pomeriggio

GIANCARLO "LUPO" POETA DELL 27/04/2017 - 15:12

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