Ti appoggi maestoso su fertili piani,
regali ai miei occhi paesaggi lontani
Che l'opre dell'uomo che vi dimora
in ocra e smeraldo divide e colora.
regali ai miei occhi paesaggi lontani
Che l'opre dell'uomo che vi dimora
in ocra e smeraldo divide e colora.
Ti sfiora lo sguardo, carezza le creste
vestite d'un manto d'antiche foreste,
Al ciel che t'osserva t'appressimi incerto
Ti elevi, ti neghi, più lieve, più erto.
Leggero il pensiero si solleva sui monti,
attonito scopre su incerti orizzonti
sinuosi profili di labbra cobalto
ma ancora non pago s'invola più in alto.
E come un gigante immobile è stanco
riposi silente disteso s'un fianco,
la schiena si bagna su acque profonde,
cullato ad oriente da morbide onde.
E l'occhio si sfama di valli fiorite
di colli ammantati da selve infinite
di rapide acque su lame d'argento
d'azzurri orizzonti da cui Soffia il vento
Che gonfia le candide lenzuola stese
In un verde cortile d'un caro paese.
Opera scritta il 15/02/2020 - 18:55
Da Nicola Bassi
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Commenti
Grazie infinite Salvatore e Maria Luisa!
Nicola Bassi 17/02/2020 - 18:39
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Emozionanti emozioni, complimenti!
Maria Luisa Bandiera 17/02/2020 - 15:01
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Con la tua descrizione come una rondine
ho sorvolato l'appennino, stupendo.
ancora complimeni Nicola..
ho sorvolato l'appennino, stupendo.
ancora complimeni Nicola..
Salvatore Rastelli 17/02/2020 - 14:51
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