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A Giulia

Com'ero felice quel giorno fatale,
a breve avrei discusso la tesi
e coronato un sogno, ma dopo mesi
di studio mai salirò quelle scale.


La mano creduta amica in modo brutale
ha i miei sensi di colpa fraintesi
e spento il mio sorriso, tenendo sospesi
tanti cuori che speravano in un altro finale.


Credevo che qualcosa sarebbe cambiato,
sentendo per me così tanto rumore.
Ma forse il mio ricordo potrà salvare


anche una sola altra Giulia se avrà evitato
l'ultimo incontro con così tanto dolore
o se potrà quella mano per tempo fermare.



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Poesia scritta il 10/06/2024 - 17:09
Da Giorgio Tria
Letta n.505 volte.
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