La notte, stanotte,
rifulge di barbagli viola
con la crapula in gola
tracanna ed inghiotte.
rifulge di barbagli viola
con la crapula in gola
tracanna ed inghiotte.
Tutto intorno una danza
di folletti e megere
con la musica sbronza
ad ottunder le sfere.
.
Strumenti e coristi
sulla scena già lisa
ma follia improvvisa
non assurge ad artisti.
Pavòre ed ardire
sono sintomi a pelle
che il teorico imbelle
non potrà sovvertire.

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Commenti
C'è molta confusione in questo mondo, non si capisce dove stiamo andando, cosa succederà. Tante belle parole, ma poi chissà, se la pace, ci sarà. Profonda e sentita. 



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Atmosfera cupa. Tu e le metafore...quasi una cosa sola! Complimenti! Mi ricordi "il Pasquino". 



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Tanto interessante da leggere, ma ancor di più da interpretare in significati che spaziano! Complimentissimi.


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