Spremere seni
di corpi maturi
sul greto crepuscolare dei giorni
e avventare mani
su limoni indecisi
alla ricerca di lacrime
e sorgenti di estasi
su gocce di ricordi
che non placano la sete.
di corpi maturi
sul greto crepuscolare dei giorni
e avventare mani
su limoni indecisi
alla ricerca di lacrime
e sorgenti di estasi
su gocce di ricordi
che non placano la sete.
Solleticare l'impensato
dando un senso agli eufemismi
mentre il torchio si fa burro
e le labbra scivolano lente
sulla bocca impolverata
dalla morale e dagli affanni
e si scioglie
come cera
l'ultimo lume a mezzanotte.
Respirare come un mantra
l'insaziabile euforia
d'un cerino che s'accende
e la notte rende aurora
mentre fuori
sulle scale
urla il vento tra gli amplessi
e l'orgasmo che l'assale
non è che l'eco degli applausi.
Poesia scritta il 29/03/2015 - 18:07
Da Enrico Danna
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