O Gloria, fugace aquila:
I tuoi occhi m'hanno visto?
Vuoi calare su di me,
Speronarmi dolcemente?
I tuoi occhi m'hanno visto?
Vuoi calare su di me,
Speronarmi dolcemente?
Come posso io sapere
Da quaggiù le mire tue?
Tu voli, eccelsa, libera:
Io striscio, e mi contorco;
E non riesco a guardare
I cieli nei quali voli,
E nei quali spesso porti
Noi artisti, per spolparci
E poi rigettarci, rosi
Al suolo da cui ci hai tratti!
Gloria, che ai cieli ci porti!
Mi vuoi coprire di alloro
Oppure di oro finissimo?
Vuoi che io ti desideri,
Che desideri le tue unghie
Nella mia gola fragile?
Non alloro, mi offri edera;
Non oro, ma fredda ruggine.
Ma tu stordisci la preda:
E lei gode del veleno.
Così godo io per te,
O mia Voluttà Volatile!
Gloria, che ci getti morti!
Un volo breve mi offri,
E poi la rovina...prendimi!
E volerò, per quell'attimo
O Gloria, fugace aquila!
Poesia scritta il 10/05/2015 - 22:50
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Commenti
Descrizione dell'agognato trionfo che molti tentano di raggiungere sempre, ma che è pure legato alla sua stessa caducità. La vera vittoria risiede in quello dell'anima, sulle vane cose e su quei valori assai più preziosi di un temporaneo coronamento. Testo condiviso ed apprezzato per il contenuto!
Arcangelo Galante 11/05/2015 - 16:18
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Molto bella, sia nella forma che nei contenuti. Cosa non si fa per il trionfo, per 15 minuti di fama? Buona giornata,
Chiara B. 11/05/2015 - 10:07
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Trionfo agognato,alloro o edera?infine il trionfo interiore sarà la vera vittoria,molto apprezzata
genoveffa 2 frau 11/05/2015 - 08:20
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Trionfo insicuro su la Terra per noi poeti... non un alloro per una corona meritata?... Diligente verseggio Giulio. Lieta settimana.
Rocco Michele LETTINI 11/05/2015 - 05:07
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