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Avventura d'altri tempi

Il prode si incamminava per il sentiero
ma venne preso di mira da un orribile fiera
dal pelo ricoperto di sangue dovuto ad una precedente preda
rizzando il pelo e mostrando gli enormi canini
fece capire che avrebbe sgozzato chiunque
anzi qualsiasi cosa gli si parasse dinanzi.
Il rumore della spada sguainata veniva surclassato
dal ringhiare della bestia famelica
che si preparava al micidiale balzo
e l'eroe assunse la posizione difensiva.
La temibile belva gli balzò addosso
in men che non si dica gli occhi vuoti e senza pietá
lo stavano scrutando attraverso i suoi,
ed egli poté fare altrettanto vedendo l'oscuritá dell'animo
e l'assolutaprevalenza dell'istinto primordiale
che ognuno di noi ha in sè.
Con un abile gesto afferró la spada
e recise l'enorme collo dell'animale
facendo sgorgare ogni singola goccia del suo sangue
versandoselo addosso in segno di rispetto
verso colui che gli ha mostrato
la vera oscurità dell'animo.



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Poesia scritta il 21/08/2015 - 18:40
Da simone brunetti
Letta n.1317 volte.
Voto:
su 12 votanti


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