Sei uscito dalla mia vita in punta di piedi, quella mattina del giorno 9 di ottobre. La suoneria del telefonino mi paralizzo' all'istante; risposi. Il sangue nelle vene mi si gelo'. Da lì iniziò la mia corsa contro il tempo.
Corsi sulle scale del policlinico quasi volando. Ricordo che l'aria sapeva di un forte odore di disinfettante, e i muri bianchi rendevano quel luogo ancora più triste e sofferente.
Raggiunsi in fretta e furia la mamma e studiai il suo sguardo; nello stesso istante un brivido mi percorse lungo la schiena, e capii che avevi esalato l'ultimo respiro, che quel battito aveva scosso il tuo cuore per l'ultima volta.
Salate lacrime mi rigarono il viso per giorni. Inimmaginabile il dolore che provavo per non esserti stato accanto in quel momento ed il rimpianto ancora adesso, diventato mio fedele compagno di vita, mi logora profondamente.
Sei uscito dalla mia vita in punta di piedi, silenziosamente, come se volessi limitare i danni al mio cuore, ormai spezzato. Come se volessi farmi capire che la tua scomparsa non sarebbe stata definitiva, che un giorno saresti tornato di nuovo nella mia vita e tra le pieghe del mio cuore,
armato di ago e filo.
Sei uscito dalla mia vita in punta di piedi, ma continuerai per sempre a far parte del mio cuore.
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