Oltre l'orecchio
del mio sentire
cieco sono mio Dio
e muto l'amico mio.
Il mondo che di noi
fa raccolta
ci unisce in un sol pensiero,
comunicare.
Difficile pensare
che uno scherzo vitale
fosse imitabile
come sentire
vedere e parlare.
Magnifiche creature
nascono mio Signore,
senza percepire contrasto
nel vedere la tua luce.
Riconoscono in te
le sue forme
e il sogno insegue
sfumature combinate.
Dormono senza equilibrio
le anime raccolte
tra le mura silenti,
di voci e occhi
invadenti.
Angela Paola Baroni
del mio sentire
cieco sono mio Dio
e muto l'amico mio.
Il mondo che di noi
fa raccolta
ci unisce in un sol pensiero,
comunicare.
Difficile pensare
che uno scherzo vitale
fosse imitabile
come sentire
vedere e parlare.
Magnifiche creature
nascono mio Signore,
senza percepire contrasto
nel vedere la tua luce.
Riconoscono in te
le sue forme
e il sogno insegue
sfumature combinate.
Dormono senza equilibrio
le anime raccolte
tra le mura silenti,
di voci e occhi
invadenti.
Angela Paola Baroni
Poesia scritta il 12/04/2016 - 22:46
Letta n.908 volte.
Voto: | su 2 votanti |
Commenti
UN COINVOLGENTE VERSEGGIO CHE SI FA MESSAGGIO DI MEDITAZIONE.
*****
*****
Rocco Michele LETTINI 13/04/2016 - 14:23
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Già... che sia nelle sfumature la bellezza delle cose, della vita e della ragione d'essere. E' plausibile, ed è come un invito a soffermarsi… e riflettere. Una poesia molto espressiva e densa di significati.
Francesco Gentile 13/04/2016 - 12:36
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