E poi si riemerge
da un incubo
che ha legato i polsi
alle false strutture
del mondo.
da un incubo
che ha legato i polsi
alle false strutture
del mondo.
E poi, e poi.....
c'è sempre qualcosa
che non va
per il verso giusto.
Ma cosa ci vorrebbe
per far si che la corrente
abbia la sua forza.
Cosa servirebbe?
Si spengono tizzoni ardenti
negli occhi
che non guardano mai
verso la verità.
Mi sono accorto di aver perso
qualcosa di me
andando avanti,
correndo controcorrente.
Un giorno nero
divide tutti gli altri giorni
dalla monotonia
di tutti quelli uguali
senza corpo, senza luce.
Attraverso la finestra
della mia anima
sto graffiando il tempo
sui vetri apannati
dal mio respiro.
E poi e poi,
non voglio parole inutili
che imbrattano, corrodono,
alzano mucchi di dubbi
come colonne grigie.
@Gianny Mirra
Poesia scritta il 03/01/2013 - 14:54
Da Gianny Mirra
Letta n.1228 volte.
Voto: | su 2 votanti |
Commenti
Grazie Claretta, ciao
Gianny Mirra 04/01/2013 - 23:57
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triste.attraverso la finestra
della mia anima
sto graffiando il tempo
sui vetri apannati
dal mio respiro
questa strofa da sola è già poesia. mi piace. ciao
della mia anima
sto graffiando il tempo
sui vetri apannati
dal mio respiro
questa strofa da sola è già poesia. mi piace. ciao
Claretta Frau 04/01/2013 - 18:11
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