Son tutti in piedi dietro quella porta
visi contriti labbra mordicchiate
un turbinio pensieri d'ogni sorta
stringono il nulla le mani sudate.
visi contriti labbra mordicchiate
un turbinio pensieri d'ogni sorta
stringono il nulla le mani sudate.
Sulla parete un orologio segna
lenti minuti che sembrano inseguire
un tempo astratto che nel silenzio regna
come un momento eterno senza fine.
Dolore acuto un peso dentro al petto
lucidi occhi che guardano silenti
una maniglia lì in sala d'aspetto
il cuor saltella sbattendo contro i denti.
Rompe il silenzio qualcuno si fa forte
cerca di dare infondere coraggio
ma la paura non può confonder sorte
di quella vita che ormai pare miraggio.
Anime in pena si guardano assai affrante
come a cercare un segno di speranza
torna il silenzio in modo impressionante
fa freddo e è buia adesso quella stanza
Poesia scritta il 29/10/2016 - 17:39
Da andrea sergi
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Voto: | su 9 votanti |
Commenti
ci sono stanze dove non vorrei mai entrare ma la vita ti ci accompagna volenti o nolenti...
michele gentile 02/11/2016 - 11:14
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Grazie Maria Buona domenica
andrea sergi 30/10/2016 - 13:47
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Parole le tue da associare a più situazioni, io le associo a tutto ciò che si vive in questo mondo senza pace, che vive sotto gli inganni di molte persone.
Vedo così il tuo pensiero.
Ciao Andrea caro te un abbraccio
e buona domenica.
Maria Cimino 30/10/2016 - 11:01
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grazie Francesco buona domenica
andrea sergi 30/10/2016 - 10:52
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grazie Teresa buona domenica
andrea sergi 30/10/2016 - 10:52
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grazie Antonio buona domenica
andrea sergi 30/10/2016 - 10:51
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grazie Lupo buona domenica
andrea sergi 30/10/2016 - 10:51
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Una poesia schietta, come l'amarezza di una disillusione... che fa i conti con la realtà. Molto intensa e apprezzata
Francesco Gentile 29/10/2016 - 22:53
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Io ho vissuto in prima persona ciò che tu hai descritto in versi...
Teresa Peluso 29/10/2016 - 22:33
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Bella e musicale questa poesia.bravo.
antonio girardi 29/10/2016 - 21:58
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ma tutto questo è per una morte l'attesa o per un'operazione non ho ben capito 5* comunque bella rimata
POETA DELL'AMORE LUPO DELL'AMI 29/10/2016 - 21:29
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grazie Giuseppe ,cari saluti
andrea sergi 29/10/2016 - 21:15
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Stai onorando egregiamente il periodo. Noir molto noir, ma sempre bene architettata. buona Domenica e 5*
Giuseppe fortunato 29/10/2016 - 21:14
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cara Laisa anche tu non hai sbagliato ,in effetti potrebbe essere,cari saluti
andrea sergi 29/10/2016 - 21:08
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Andrea,
mi sembra piuttosto la sala di aspetto di un ospedale...quella della sala operatoria...in attesa di sentenza
e poi, il buio, il freddo...la morte
inquietante questa tua, Andrea
brindiamo alla vita, ti prego!
mi sembra piuttosto la sala di aspetto di un ospedale...quella della sala operatoria...in attesa di sentenza
e poi, il buio, il freddo...la morte
inquietante questa tua, Andrea
brindiamo alla vita, ti prego!
laisa azzurra 29/10/2016 - 20:15
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brava Mirella ,brava,saluti
andrea sergi 29/10/2016 - 19:42
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ANDREA S. Cos'è l'anticamera del giudizio divino....bè se è cosi arrivati li ormai di inganni non se ne possono fare più....l'unica cosa è mettersi l'animo in pace ed ascoltare il verdetto!Credo sia questo il significato....Ciao
mirella narducci 29/10/2016 - 19:25
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