fulgente stella, di cui m’indoro,
mentre io miro le rose screziate
di voi sento il profumo dell’estate
e la melodia del fruscio sonoro
delle reste che fan le danze gighe.
Musica, spettacolo e natura
ossigenano la mente e il cuore;
m’ispirano la poesia più pura
mentre miro il sito incantatore,
che le affilate falci e rutilanti
presto deporranno al suolo 
a mannelle e poi a gran covoni,
che a breve equini ansimanti
dall’aurora al chiù dell’assiolo,
 scalpitanti ed al villano proni,
priveranno le spighe del grano
e il contadino col favor del vento
della pula e della fulva paglia.
Così vien fuor il pane quotidiano
a fatica e con qualche tormento
di chi braccio e mente travaglia
per nutrire anche i malviventi.
Divina sei tu, bella natura,
sei la migliore banca della terra:
noi seminiamo con sudati stenti
e tu poi restituisci a dismisura
ciò che l’uomo pone sottoterra. 
Dal mio libro "BRIO E MALINCONIA"
Poesia scritta il 13/06/2017 - 11:21Voto:  |  su 7 votanti  | 
	
Gino Ragusa Di Romano  
 17/06/2017 - 12:10 che non fa distinzione e nutre anche
i malviventi, complimenti!
Un saluto giuliana2
Giuliana 2 Marinetti 2  
 15/06/2017 - 19:14 
Gino Ragusa Di Romano  
 14/06/2017 - 11:56 
la tua poesia con le tue emozioni
Ciao Gino complimenti
Maria Cimino  
 13/06/2017 - 21:31 
  
Sabry L.  
 13/06/2017 - 21:08 
  
  
  
genoveffa frau  
 13/06/2017 - 20:47 
GIANCARLO   "LUPO" POETA  DELL  
 13/06/2017 - 18:43 
Giulio Soro  
 13/06/2017 - 18:17 Di sapore classicheggiante e aulici versi!! Molto bravo...
  
Alessia Torres  
 13/06/2017 - 15:56 molto bravo *****
  
  
enio2 orsuni  
 13/06/2017 - 14:59 LIETO MERIGGIO.
*****
Rocco Michele LETTINI  
 13/06/2017 - 14:48 
                        


