…a chi tocca, nun s’engrugna
Costantino, er fijo der Sor Antogno
chiese ar padre, de sposasse Rosetta.
“ Che sei matto, nun vedo ‘sta gran fretta
t’ho da dì ‘na cosa, e me vergogno.
La su’ madre, un giorno de bbisoggno,
l’accompaggnai co’ la bricichetta
nacque Rosa…fu dietro la piazzetta ”.
A Costantino, je crollò er sogno.
De le lacrime, je se empì er còre.
Co’ la rabbia, riccontò a la madre
‘sto brutto fatto, e er disonore.
La madre lo sentì, senza fa’ squadre
poi, ammiccanno da cospiratore:
- Sposa Rosa…quello, mich’è tu padre…-.
Gep© 2017
Poesia scritta il 06/12/2017 - 22:27
Letta n.1120 volte.
Voto: | su 2 votanti |
Commenti
Bellissima! Complimenti.
Rossella P 07/12/2017 - 16:35
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ahi, la metrica Bura'
sarebbe perfetta ma fa lo stesso. bel sonetto
sarebbe perfetta ma fa lo stesso. bel sonetto
enio2 orsuni 07/12/2017 - 15:21
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Bravissimo. Sono cose che accadono e, raccontate così, divertono. 5* Aurelia
Aurelia Strada 07/12/2017 - 10:19
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