Sento la terra franare
sotto questo respiro affannato
come assenza di vocali
in un cruciverba libero
che muore
per insussistenza di parole.
Io
col fardello di silenzi stanchi
sbuccio mele a colazione
per ingannare il tempo
e prometto
al seme acerbo
che avrà vita nuova
un giorno
pur sapendo che il destino
gli ha già opposto il suo rifiuto.
Non sparigliano questi occhi
neanche il senso dell'attesa
e si prostra
la mia bocca
all'amara scia del sale
come ferita di ringhiera
sulle parentesi della mia pelle.
Se almeno franassi sulle mie paure
potrei morire da eroe.
sotto questo respiro affannato
come assenza di vocali
in un cruciverba libero
che muore
per insussistenza di parole.
Io
col fardello di silenzi stanchi
sbuccio mele a colazione
per ingannare il tempo
e prometto
al seme acerbo
che avrà vita nuova
un giorno
pur sapendo che il destino
gli ha già opposto il suo rifiuto.
Non sparigliano questi occhi
neanche il senso dell'attesa
e si prostra
la mia bocca
all'amara scia del sale
come ferita di ringhiera
sulle parentesi della mia pelle.
Se almeno franassi sulle mie paure
potrei morire da eroe.
Poesia scritta il 23/05/2019 - 21:59
Da Enrico Danna
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