Tappeto di foglie
dove io dormo, tu dormi,
senza più esistere,
sognare, non sognare,
morire, rinascere,
morire ancora senza più dimensione.
Quel letto immenso
dove smarrirmi,
le offerte votive ad Aton
nel tempio, per ritrovarti.
Stagioni fluiscono senza il tuo nome,
voce che ama, chiama, inascoltata,
guanti che lasciano intravvedere
dita cerulee che il freddo corrode.
Nemmeno il mare sa più raccontare!
Nei movimenti di marea e respiro di risacca,
in questo settembre che fluisce,
dal'acre odore del mosto e dal profumo
dell'olio novello versato sul pane fragrante.
dove io dormo, tu dormi,
senza più esistere,
sognare, non sognare,
morire, rinascere,
morire ancora senza più dimensione.
Quel letto immenso
dove smarrirmi,
le offerte votive ad Aton
nel tempio, per ritrovarti.
Stagioni fluiscono senza il tuo nome,
voce che ama, chiama, inascoltata,
guanti che lasciano intravvedere
dita cerulee che il freddo corrode.
Nemmeno il mare sa più raccontare!
Nei movimenti di marea e respiro di risacca,
in questo settembre che fluisce,
dal'acre odore del mosto e dal profumo
dell'olio novello versato sul pane fragrante.
Dormire, sognare, non sognare, rinascere, morire ancora!
Poesia scritta il 04/11/2020 - 22:35
Da Alpan .
Letta n.718 volte.
Voto: | su 1 votanti |
Commenti
Il mare che non sa più raccontare, ma tu lo fai egregiamente. Il gioco delle parole rende speciale le tue poesie. Molto bella ciao.
santa scardino 06/11/2020 - 22:36
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Si percepisce lo scorrere del tempo...le immagini raccontano i sentimenti e nel finale c'è tutto il contrasto della vita!Complimenti
barbara tascone 05/11/2020 - 19:30
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Più che apprezzata questa tua poesia in tutto il suo fluido scorrere, l'ultimo rigo poi la contorna.
Maria Luisa Bandiera 05/11/2020 - 08:02
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