Sono oscuri i giochi
che ci piantano a terra
come degli spaventapasseri
senz’anima.
Le ombre si insinuano tra di noi
come volti senza tempo,
nell’incertezza di uno specchio
che non riflette più
la propria immagine.
che ci piantano a terra
come degli spaventapasseri
senz’anima.
Le ombre si insinuano tra di noi
come volti senza tempo,
nell’incertezza di uno specchio
che non riflette più
la propria immagine.
Addomesticati questi cani
senza il dubbio che magari
son figli dei senza padre,
anche se la loro madre
è la stella lucente
tra le venature di neve.
Un silenzio incombe
sul mio destriero argentato,
che più non conosce
il proprio tormento.
E’ qui che, salendo e scendendo
dall’inferno che ho costruito,
le catene non premon più sul petto
ma son diventate serpenti
al comando del mio bastone.
E’ intorno alla colonna
che la serpa agita
la propria natura.
Poesia scritta il 21/06/2014 - 09:21
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