Ah, come vorrei
camminare ancora
a braccia aperte
tra due file
di panni stesi
e, avvicinandomi
alla tua porta,
scorgere dai vetri
il tuo profilo.
E la voce calda:
-Arrivo, piano ma arrivo!
E dover spostare
la bicicletta
appoggiata al muro.
Lì, dove ora lascio
una lacrima
che presto svanirà
come questo pensiero.
camminare ancora
a braccia aperte
tra due file
di panni stesi
e, avvicinandomi
alla tua porta,
scorgere dai vetri
il tuo profilo.
E la voce calda:
-Arrivo, piano ma arrivo!
E dover spostare
la bicicletta
appoggiata al muro.
Lì, dove ora lascio
una lacrima
che presto svanirà
come questo pensiero.
Poesia scritta il 13/06/2022 - 17:47
Letta n.460 volte.
Voto: | su 4 votanti |
Commenti
Dolcissima poesia velata di malinconia.
Alberto Berrone 16/06/2022 - 20:04
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Avevo pensato a una nonna, ma forse ha ragione Margherita.
E bellissima... un saluto!
E bellissima... un saluto!
Marina Assanti 15/06/2022 - 12:08
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Una lacrima che lascia inciso un ricordo... un ricordo teneramente dolce, come il viso di una madre. Un caro saluto Loris
Margherita Pisano 14/06/2022 - 22:08
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È dolcissima
Mary L 14/06/2022 - 21:29
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Dolcemente intensa!
Anna Cenni 13/06/2022 - 19:16
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Dolcissima e tutta patinata di malinconia.
E' un'immagine viva, in movimento...
splendida la chiusa.
Un saluto!
E' un'immagine viva, in movimento...
splendida la chiusa.
Un saluto!
Marina Assanti 13/06/2022 - 19:13
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