Poi verrà l’ora,
quella che lei deciderà
e sarà buio, notte e forse sonno.
Cadrà la polvere su musica e parole,
resteranno chiusi i cassetti custodi dei padri,
ingiallirà la carta nei quaderni
e si fermeranno i tarli della stanza.
Cadrà la polvere sulla voce, che sale le scale,
sui passi di notte contati dai ragni,
sul disordine dei libri sparsi sul tavolo
e su quello per ultimo aperto.
Chi cancellerà l’impronta sul cuscino?
Chi frugherà nelle tasche dei pantaloni?
Chi leggerà l’appunto rimasto delle cose da fare?
Chi, pietoso, coprirà gli occhi di queste realtà?
quella che lei deciderà
e sarà buio, notte e forse sonno.
Cadrà la polvere su musica e parole,
resteranno chiusi i cassetti custodi dei padri,
ingiallirà la carta nei quaderni
e si fermeranno i tarli della stanza.
Cadrà la polvere sulla voce, che sale le scale,
sui passi di notte contati dai ragni,
sul disordine dei libri sparsi sul tavolo
e su quello per ultimo aperto.
Chi cancellerà l’impronta sul cuscino?
Chi frugherà nelle tasche dei pantaloni?
Chi leggerà l’appunto rimasto delle cose da fare?
Chi, pietoso, coprirà gli occhi di queste realtà?
Si spartiranno la tunica
di quello che serve e di quello che vale.
Sommeranno tutte le scatole
in una sola da macero
e i fogli nel fuoco
non saranno d’ingombro a memorie svuotate.
Starà in piedi la morte nell’angolo,
quello più buio dell’ombra
con faccia di statua di freddo,
ad attendere della conta la fine,
perché è la sola a sapere,
che non si muore una volta soltanto.
Poi chiuderanno porte e finestre,
perché la comare non scappi,
perché un po’ si riposi.
E sarà buio, sarà notte e forse anche sonno.
Poesia scritta il 25/10/2014 - 07:39
Letta n.1220 volte.
Voto: | su 4 votanti |
Commenti
Ma che opera egregia,autore Fila! La rileggerò ancora e ancora!
Maria Valentina Mancosu 28/10/2014 - 09:46
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Le sfumature della vita uccidono ben
più di una volta e l'avidità dell'uomo
fa ancora peggio, più rispetto non v'è
neanche per chi più non è.
Triste e molto reale questo tuo componimento
Giancarlo Gravili
più di una volta e l'avidità dell'uomo
fa ancora peggio, più rispetto non v'è
neanche per chi più non è.
Triste e molto reale questo tuo componimento
Giancarlo Gravili
giancarlo gravili 26/10/2014 - 07:27
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Mai mi stancherò di crederlo: la VITA non può essere finalizzata alla morte, ma solo alla sua vera e piena realizzazione. A finire è solo UN CICLO. Come del resto già avviene in natura...
Vera Lezzi 25/10/2014 - 18:35
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diversa dalle tue solite ma la classe non è acqua e ti confermi con un'autentica superpoesia
complimenti
giovanni bontempi 25/10/2014 - 17:30
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