RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Lista Racconti |
Sara Per chi ama leggere, un breve racconto
Da una storia vera Sara In primavera, ogni giorno, si recava sulla spiaggia con suo padre. Toglieva le scarpe e si bagnava i piedi nella risacca spumosa del mare. ![]() ![]() ![]()
Senza Cornice La sua pelle parlava un'altra lingua, diversa dalla mia, diversa persino da quella che parlavamo per capirci, anche se la lingua del piacere, quella era la stessa.
Nella pelle aveva colorato il suo destino, schiavo del mio candore, che ancora una volta, forse, aveva sbagliato epoca. Gli occhi erano tagliati su misura di un segreto, mentre la bocca aveva la misura dell'amore. Le sue mani erano un ossimoro, elegantemente grandi per fare del corpo un'arte da riguardare. I suoi vestiti, un tempo, erano stati nuovi ed avevano avuto il profumo della commissione ed il sapore che sembrava quello del successo, per come gliel'avevano descritto. Se l'avessi incontrato per strada, senza la sua tela, avrei giurato che si occupasse della sicurezza del mulino, perché mi sembrava il giusto gorilla per quello zoo di ormoni. Ma lui il mulino lo sognava da bambino, aspettando di essere abbastanza uomo per entrarvi; si diceva che ci sarebbe andato un giorno con suo padre, ma la nave se lo era portato via... (continua) ![]() ![]() ![]()
Senza faccia Immature pagine senza scrittura né carattere. Povere immagini prive di contenuti e lusinghiere, mi indicano diverse vie da percorrere. Con badili e ruspe, divelgo lo strato di terra che separa due diverse realtà. Senza alternativa, scendo tutti i gradini che mi conducono giù in fondo, oltre la materialità terrena. Osservo affascinata un domani indefinito, che si mostra maledettamente attraente. Le mie vesti impacciate desiderano rimanere incollate al corpo. Si attorcigliano, si contraggono, ma poi, sconfitte, scivolano miseramente rassegnate su un anonimo pavimento di un insignificante motel. I miei lunghissimi capelli si adattano a divenire fragili abiti che lasciano intravedere seni ancora turgidi e curve sinuose. Emozioni contrastanti si alternano, nella vana ricerca di una saggia risposta, che stenta a palesarsi. Smorfie di dolore si susseguono sul mio volto, mentre si compie un incontro qualsiasi con un tizio qualunque. Mani nodose e vogliose perlustrano in maniera lasciva parti n... (continua)
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Si allontanava rapidamente Era bello quel giorno, il vento stava spazzando le nuvole e il suo umore cattivo che voleva pensare a lei, non riusciva, suo figlio un bimbo piccolo si trovava in ospedale, sua moglie lo aveva dato alla luce con tanta gioia, andando via, dopo poche ore dal parto. Il cuore non era riuscito a sopportare quel lungo travaglio che poteva evitare, se il personale di turno si fosse precipitato tempestivamente nella sua stanza, dove il sole filtrava, illuminandole il viso, sconvolto dal dolore, che appesantiva la sua schiena, sorretta da lui, mentre il sudore gli gocciolava. In quel periodo il reparto si trovava a fronteggiare una situazione di emergenza molto estenuante, erano arrivate tante straniere, sbarcate con mezzi di fortuna, che avevano rischiato di affondare, lontano dalla riva, presa d’assalto, costringendo abitanti di un’isola americana a fare un passo indietro, accettando estreme condizioni per tutti, davvero disastrose. Marina era stata una donna sempre forte, amava la vita e qua... (continua)
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Opera non ancora approvata!
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Sipario aperto Il dottor Faust si svegliò in una landa desolata e ai piedi di una poderosa montagna di cemento e finestre.
I suoi occhi da lungo tempo abituati alla luce delle tenebre mal sopportavano il bagliore di quel sole bianco e tumefatto dai fumi della città. Si guardò attorno e prima di alzarsi in piedi tossì secoli di polvere e sonno racchiusi nell'abbraccio di una tomba; la sua tomba, quella dalla quale un destino ironico lo aveva svegliato per riportarlo in vita in un mondo che faceva fatica a riconoscere. Auto, grattacieli, abiti insoliti, uccelli tuonanti dalle ali d'acciaio che solcavano il cielo lasciando una scia di farina, bicicli a motore dal design maneggevole, strade asfaltate, aria pesante e irrespirabile. Faust pensò subito a uno scherzo del suo vecchio tentatore Mefistofele, colui che con la promessa della carne lo aveva consegnato a un'eternità vuota e senza Dio. E mentre tentava di ricordare la sua precedente esistenza e il volto del suo diabolico nemico, un uomo di bel... (continua) ![]() ![]() ![]()
Situazione Kafkiana Che storia è mai questa? Una storia incredibile che Giorgio, cinquant’anni, racconta a Lello e ad altri due amici seduti su di una panchina della Villa Comunale. Giorgio è figlio di Massimiliano, lo speaker allo stadio del Pescara; il suo racconto è drammatico, di un uomo disperato, stritolato nella moderna morsa fiscale di Equitalia. Ecco quello che descrive: Una telefonata della tua banca per conto di Equitalia e sei condannato all'ergastolo finanziario senza processo. "Mi ci è voluto qualche giorno per riacquistare la necessaria lucidità ad esporre in modo comprensibile la condizione kafkiana nella quale sono stato catapultato. Spero di aver recuperato a sufficienza le facoltà mentali e di conseguenza riuscire ad essere esplicito, nei limiti del possibile sintetico e comprensibile.
La scorsa settimana ricevo una telefonata dalla banca dove ho il mio conto corrente, quello su cui mi viene accreditato lo stipendio e attraverso il quale pago le utenze della casa che ho in affitt... (continua) ![]() ![]() ![]()
Sms Erano le quattro precise. Carlo allungò la mano, tastò sul comodino per tacitare la sveglia ma l’adagio di Albinoni continuava. Aveva casualmente aperto lo smartphone di Paola. Ieri sera quando si era spogliata per infilarsi sotto il piumino deve averlo lasciato lì sul suo comodino. Avrebbe voluto e dovuto riposare ma non sapeva resisterle: Paola era come un vento di maestrale che ti porta in cima all’onda e poi ti precipita.
Era un sms di Renato che quella mattina Carlo avrebbe guidato in cima al Pizzo Badile. L’ sms lapidario diceva “ Tornerò solo” Lo rilesse e cercò altri sms, in arrivo o in partenza: nulla solo quelle due parole. Chissà a cosa o a chi Renato si stava riferendo….. ripeté a se stesso tornerò solo….si chiese, solo dopo aver raggiunto la vetta ? solo nel pomeriggio? Oppure…solo, senza Carlo ? Che intenzioni aveva ? Quella notte Paola era stata superba, Paola lo amava. Gettò fuori i piedi dal letto. Alle 4.45 si incontrò con Renato, puntualissimo ed ecci... (continua) ![]() ![]() ![]()
Solo la punta dell'iceberg La graffiata e sporca punta metallica era così fredda ma nulla poteva scaldarla, così come il cuore di chi la reggeva. Un cuore straziato e corrotto, oramai di pietra, di chi un tempo riusciva ad amare come nessun altro, dotato di tanta empatia da essere amato da tutti ma ora altro non fa che attirare astio e solitudine.
A sentire i suoi familiari Vincent sembrava un «bravo ragazzo» (come tutti del resto, no?) ma nell'ultimo periodo qualcosa era scattato, un'ombra risvegliatasi nella sua mente lo allontanò dalla realtà e nei sui occhi si poteva intravedere una luce, come se le sue pupille stessero ardendo in una fiamma nera, dipingendo la sottostante zona perioculare di un nerofumo a dir poco inquietante. I suoi amici, o meglio i ragazzi con i quali Vincent aveva dei rapporti, dicono che ruppe i contatti da un giorno all'altro e sparì, come un fantasma nella foschia. Che dire della sua ragazza, la povera Maari, abbandonata dal suo promesso qualche mese prima delle nozze tanto attes... (continua) ![]() ![]() ![]()
STORIA DI DORA STORIA DI DORA
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