RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Lista Racconti |
Pecchio conta Pecchio conta...conta fino a 180: i secondi di un round di boxe.
E' contento perché è riuscito a restare in piedi, fino alla fine, benché...se ne stia seduto su di una sedia a rotelle. Pecchio conta..., ma perde il conto ed il fisco lo redarguisce. Pecchio conta..., ma perde il conto e ricomincia daccapo. Pecchio conta..., ma perde il conto e viene rimandato, due volte, a Settembre, per la matematica. Pecchio conta..., non canta perché pensa che la vita sia una cosa seria, come il militare che non ha fatto perché è stato dichiarato permanentemente non idoneo. Pecchio conta: non si considera un'onta. Pecchio conta, per chi non sa contare, per chi non sa di contare e glielo dice:"Tu sei un due: non vali nulla. Lo dici tu, ma sei di briscola e vali più di tanti carichi che non sono di briscola!!!" Pecchio conta, ma ne canta tante, a tutti, attraverso facebook. Pecchio conta: conta quanto lo "zero" di Giotto, quanto ... (continua) ![]() ![]() ![]()
Pecchio è un divo Pecchio è un divo, ma non il divo come quello del film omonimo.
Non lo è cinematografico o televisivo. Non lo è per i cinefili o per i telespettatori. Pecchio è un divo per i bambini. Lo è per loro fino da quando era bambino come loro. Gli puntavano l'indice e non, grazie a Dio, un'arma giocattolo, immagine di quella che sarebbe potuta diventare una vera e propria arma da fuoco, una volta che fossero diventati adulti, contro di lui. Non gli puntavano il dito medio: non si usava, allora, ancora, a differenza di oggi, ma non contro Pecchio. Continuano a puntargli l'indice, oggi. Pecchio pensa di avere un indice di ascolto e di gradimento molto elevato presso i bambini, benché non parli, molto e spesso, con loro. Lo fa, con alcuni, attraverso e-mails, chats, facebook. Manda loro gli auguri per i rispettivi compleanni. Ha parlato ad alcuni, raramente, quando era loro catechista, benché aspirasse, soprattutto, a parlare con l... (continua) ![]() ![]() ![]()
Pecchio è un re Pecchio è un re: non una nota musicale.
E' un sovrano, sul suo trono a rotelle: si muove così, ora, verso il suo popolo, di cui si sente membro e non sovrano. Si muoveva tenendo uno scettro in ogni mano, un tempo, ma non gli servono più, ormai. Si mascherava da indiano, per Carnevale, quando era molto piccolo. Sembrava Toro Seduto, seduto, appunto, sul suo trono a rotelle. Pecchio è un re e pensa:"Tutti lo si è, un po', in un certo senso, indipendentemente dalla fede istituzionale effettiva". Lo si è perché costretti a sederci su di un trono, per alcuni secondi o minuti, nel corso di ogni giornata. Se ne farebbe, volentieri, a meno, forse, se non si rischiasse di morire. Si è costretti a scappare, come Cenerentola,, congedandoci dal Principe Azzurro, con cui si stava bene, ma scocca la mezzanotte e l'incantesimo dello stare bene insieme finisce.... (continua) ![]() ![]() ![]()
Pecchio ha molte amiche Pecchio ha molte amiche, nella sua città.
Ha, soprattutto, tutta la loro amicizia e loro hanno tutta la sua: a trecentosessanta gradi. Non sono originarie della città di Pecchio, ma vi sono tutte residenti. Vengono, curiosamente, tutte, da Cosenza. Alcune sono state sue compagne di classe, altre, invece, di scuola. Alcune sono sue colleghe di lavoro, altre frequentano, invece, assiduamente, semplicemente, il suo ufficio. Tutte frequentano, con Pecchio, la stessa Parrocchia, partecipano alla stessa Santa Messa. Ciascuna sta, a turno, accanto, ma, soprattutto, insieme a lui, in Chiesa, nei giorni feriali e festivi, l'accompagna a fare la fila per ricevere l'Eucaristia, scambia con lui un caloroso segno di pace. Ho detto:...l'accompagna a fare la fila per ricevere l'Eucaristia.... Non ho detto che Pecchio è diversamente abile (con paralisi agli arti inferiori ed agli sfinteri) dalla nascita, infatti. Sta sulla sedia a rotelle. ... (continua) ![]() ![]() ![]()
Pecchio nasce d'inverno Pecchio nasce d'inverno.
Nasce alla fine dell'inverno, ma non è l'inferno. La neve l'avvilisce: solo quella. Lo costringe a restarsene a casa: distante dalle sue amicizie. Prende le ferie alla fine dell'autunno, di Novembre. Rientra all'inizio di Gennaio: all'inizio dell'anno. Spera, in questo modo, che sia finito il tempo della neve, ma resta, spesso, deluso perché la neve inizia a cadere, a scendere, frequentemente, di Gennaio. E' costretto, perciò, a prolungare le sue ferie. Pecchio pensa:"Se la neve, cadendo, si facesse male, forse, deciderebbe di smettere di cadere e la pioggia deciderebbe, forse, d'imitarla!" Ma la neve e la pioggia continuano a comportarsi a modo loro.... (continua) ![]() ![]() ![]()
Pecchio non è dispiaciuto Pecchio non è dispiaciuto di essere "single".
Non è in cerca di un'"anima gemella". Non pensa di averla trovata. Non cerca che amiche (ma anche amici) disponibili all'ascolto ed al dialogo così come lo era "Il Suo Più Grande Amico". Pecchio non si preoccupa per alcune sue periodiche crisi di fede. Sa che la cosa più importante non è compiere sforzi per credere in Dio Padre, ma, al contrario, acquisire la consapevolezza che sia Dio Padre, invece, a credere in noi e trovare in questa consapevolezza il nostro riposo. E' vero che, un giorno, Dio si pentì di avere creato l'uomo, ma si trattò di un momento e, poi, cambiò idea. Le parole del Salmo 26 (27) o 27 (26) (a seconda dell'edizione della Bibblia che si possiede) torneranno a dargli la carica ed è convinto, anzi, che lo stiano già facendo in questo momento. Il disegno della sua vita lo stanno colorando entrambi (pecchio e Dio Padre), in questo momento e, un g... (continua) ![]() ![]() ![]()
Pecchio non può fare a meno Pecchio non può fare a meno, ogni giorno, di domandarsi chi abbia visto i suoi amici di un tempo che, oggi, purtroppo, sente di non avere più.
Non ha più i suoi compagni di classe e di scuola la cui amicizia nei suoi riguardi è rimasta circoscritta, sempre, tra le quattro mura reali degli edifici scolastici e tra le quattro mura virtuali dell'orario scolastico e dei tredici anni in cui codesto si è dipanato. Non ha più, inoltre, alcuni compagni di classe poiché, nel frattempo, purtroppo, sono defunti. Non ha più alcuni amici poiché, nel frattempo, sono andati a vivere altrove. Non ha più alcuni amici la cui amicizia nei suoi riguardi e rimasta circoscritta, sempre, tra le quattro mura della chiesa-edificio, dove ha partecipato, insieme a loro, alle varie attività parrocchiali (Catechismo ai bambini ed ai ragazzi, riunioni coi suoi colleghi Ministri Straordinari dell'Eucaristia, coi suoi colleghi Catechisti e coi suoi colleghi del Consiglio Pastorale Parrocchiale... (continua) ![]() ![]() ![]()
Pecchio scalda la sua seggiola Pecchio scalda la sua seggiola, ma non per cederla o restituirla, sa che continuerà a starci seduto: la scalda, da anni, al punto che è diventata elettrica.
Vorrebbe pensarla come un'esperienza elettrizzante, ma gli resta difficile. Non è la sua condanna a morte, ma a vita, il suo ergastolo, non dietro a sbarre, benché pensi che qualcuno gliele innalzi attorno, per isolarlo. Pare il suo confino, la sua isola: che c'è, ma tanti fingono di non vedere, di non trovare sulla carta, non la cercano. Chi la vede, chi riesce a trovarla, sostiene, mentendo, di non sapere nuotare e, così, di non potere raggiungerla. Pecchio è isolato: è, prorio, il caso di dirlo, ma non si è isolato. Chi lo conosce sa dove cercarlo e trovarlo, vive ad un isolato da lui, nel continente, ma soffre d'incontinenza e si giustifica, così, con Pecchio di non potere venire da lui. Pecchio scalda la seggiola: ne scalda un'altra, ma lo fanno tutti, come Pecchio, prima o poi, più vo... (continua) ![]() ![]() ![]()
Pecchio scrive Opera non ancora approvata!
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Pecchio scrive una lettera Pecchio scrive una lettera.
Scrive una lettera, con la speranza che non resti lettera morta. Scrive una consonante, con la speranza che la vita di chi la riceve sia più sonora e meno rumorosa. Scrive una consonante, con la speranza che sia consona alle aspettative del destinatario. Scrive una vocale per aiutare ciascuno, anche se stesso, a scoprire la sua vocazione, a rispondere, a restarle fedele. Scrive una vocale per dare voce in capitolo a chi non ce l'ha, a chi ha capitolato. Scrive una vocale, pur sapendo che il destinatario possa rispondere:"Che me ne cale?!!!" Scrive una lettera, pur sapendo che il suo destino possa essere di finire nel cestino. Scrive la lettera H a chi non ha capito ed aspira a capire. La scrive e pensa:"Una lettera, forse, muta, in positivo, il destino di chi la spedisce, di chi la riceve!!!"... (continua) ![]() ![]() ![]()
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